C’è un programma su Rai Due, rete in affanno da tempo, che raccoglie dati di ascolto più che ottimi, eppure non è mai citato dai dirigenti della tv di Stato. Mai un comunicato per sottolineare quanto vada forte, mai una nota come avviene per molte altre trasmissioni di successo. Il colmo è che a volte da Viale Mazzini si incensano show che non vanno nemmeno bene. Chissà perché… Ma di chi e cosa stiamo parlando? Di Ore 14, talk in onda dal lunedì al venerdì dopo pranzo. A condurre c’è Milo Infante che, non a caso, in più occasioni ha sottolineato come la sua stessa azienda lo snobbi. Sulla questione ci è tornato nelle scorse ore, rilasciando una lunga intervista al Corriere della Sera.
Con il quotidiano milanese, prima di entrare nel tema caldo, Infante ha riso e scherzato quando gli è stato ricordato che Fiorello ha lanciato il tormentone, continuando a dire che lui è il “bello di Raidue”. “È solo invidia dei miei capelli“, ha risposto spassosamente il giornalista. Quel mattacchione di ‘Fiore’ ha pure sussurrato che a Infante si può toccare tutto, tranne che il parrucchiere perché “passa 25 minuti a farsi chiudere riporti e riportini”. “A furia di malignità – ha spiegato sempre ridendo il giornalista -, mi ha fatto togliere la parrucchiera: la Rai l’ha mandata da Alessandro Cattelan. Ormai, i capelli me li pettino da solo”.
Il dialogo si è poi fatto serio. Ore 14 raggiunge circa 1 milione di telespettatori ogni giorno. Oro colato per Rai Due in una fascia oraria ostica. Ed è tutta farina del sacco di Infante considerando che prende la linea al 5% di share, portando la curva dell’Auditel intorno al 9%. Quando il talk finisce lo share si riabbassa. Per farla breve: non c’è né traino iniziale né traino finale, gli utenti si collegano sulla seconda rete proprio per vedere la sua trasmissione. Eppure tutto questo bendidio televisivo non viene mai citato dalla dirigenza. Così il giornalista sulla vicenda:
“Siamo il programma più inosservato nella storia della tv: mai visto un comunicato sugli ascolti record, mai stati citati in una conferenza stampa. Poi, il direttore Paolo Corsini, quando lo sento, mi dice: “Non ti chiamo perché non mi dai problemi”. Ma se un pezzo della Rai ci ignora, la considerazione del Tgr ci consente di arrivare sulle notizie fra i primi. Questo è uno dei motivi del nostro successo, un altro è l’alchimia fra il pubblico e i nostri ospiti, che non rispondono a domande a piacere, ma apportano informazioni, esperienze, elementi di verità. Piace anche che non abbiamo paura di prendere posizione e siamo sempre contro le ingiustizie”.
Da mesi Infante è in lotta con i piani alti di Viale Mazzini. E non ha per nulla torto. La situazione è precipitata dopo che La volta buona di Caterina Balivo, in onda su Rai Uno in concomitanza con Ore 14, a un certo punto della stagione, probabilmente nel tentativo di alzare gli ascolti non proprio entusiasmanti, ha iniziato a trattare la cronaca nera. Ma come? La Balivo che tratta cronaca nera in una trasmissione votata all’intrattenimento? Sì, esatto, è capitato proprio questo. Addirittura in un paio di occasioni la Rai si è ritrovata ad avere la rete ammiraglia e il secondo canale in onda sul medesimo tema, con lo stesso taglio. Infante ha giustamente alzato la voce, chiedendo una coordinazione più oculata e rimarcando che il suo talk è nato per trattare la cronaca nera, mentre quello della Balivo per affrontare altri temi. Come dargli torto.