Continua a far chiacchierare 365 giorni, il film polacco con protagonista l’italiano Michele Morrone. Nelle ultime ore Duffy, nota cantante inglese, ha pubblicamente chiesto a Netflix – che ha diffuso la pellicola in tutti i paesi in cui il servizio è disponibile – di rimuoverlo dal suo catalogo. A detta dell’artista la storia di Laura e Massimo Torricelli, tratta dalla trilogia della scrittrice polacca Blanka Lipińska favorisce la violenza sulle donne. Una situazione che Duffy – nome completo Aimee Anne Duffy – conosce bene visto che in passato è stata drogata, rapita e violentata. Un trauma che l’ha spinta a lasciare per un lungo periodo il mondo della musica e dello spettacolo in generale. E in qualche modo 365 giorni ricorda la sua storia e per questo la 36enne si è scagliata furiosamente contro il lungometraggio. Come riporta Deadline l’interprete ha scritto una lettera personale a Reed Hastings, co-fondatore, presidente e CEO di Netflix, chiedendogli di rimuovere il film dal suo catalogo perché ritenuto irresponsabile. L’appello di Duffy troverà risposta positiva? Molto probabilmente no visto che 365 giorni è primo su Netflix in tutti i paesi in cui è disponibile e la produzione è già al lavoro sul secondo film.
La lettera di Duffy contro il film di Netflix 365 giorni
“365 giorni rende affascinante la brutalità del traffico se…..e, del rapimento e dello st..o. Questo non dovrebbe essere ciò che chiunque intende per intrattenimento, né dovrebbe essere descritto o commercializzato come tale. Sto scrivendo queste parole (non posso credere di farlo nel 2020, dopo i progressi raggiunti negli ultimi anni) mentre un numero stimato di 25 milioni di persone vengono trafficate in tutto il mondo, senza tener conto del numero incalcolabile di quelle persone che non conosciamo”, ha scritto Duffy nella sua missiva. “Per favore, per un momento pensa a quel numero, equivalente a quasi metà della popolazione dell’Inghilterra. Tra tutti, non meno dell’80% sono donne e ragazze, metà delle quali minorenni. Mi fa male che Netflix usi la sua piattaforma per questo tipo di “cinema”, che erotizza i rapimenti e distorce la violenza se….e e la tratta come un film “s..y”. Non riesco a immaginare come Netflix abbia potuto trascurare quanto questo sia negligente, insensibile e pericoloso. Ha persino portato alcune giovani donne a chiedere allegramente all’attore protagonista Michele Morrone di rapirle”, ha aggiunto.
Michele Morrone conferma il sequel di 365 giorni
Negli scorsi giorni Michele Morrone ha confermato a TMZ che è in lavorazione un sequel di 365 giorni anche se al momento la produzione va a rilento per via dell’emergenza Coronavirus. Ad oggi si hanno poche anticipazioni sul sequel di 365 giorni ma una cosa è certa: Laura non è morta e la sua storia con Massimo Torricelli continua tra nuove avventure e innumerevoli colpi di scena. 365 giorni è tratto dall’omonimo romanzo della scrittrice polacca Blanka Lipinska, che ha scritto altri due libri su questa love story. Nel sequel intitolato Ten Dzien (tradotto in italiano come “questo giorno”) viene narrato quello che è accaduto a Laura dopo l’incidente nel tunnel. La manager è riuscita a sopravvivere all’attentato ma la vita accanto ad un gangster non è esattamente una passeggiata. Più di una persona cerca di nuovo di uccidere Laura e questo pericolo costante mette a repentaglio il suo rapporto con Massimo. A mettere i bastoni tra le ruote ai due ci pensano poi Adriano, il gemello di Massimo che vive in Gran Bretagna, e Marcelo “Matos” Nacho, figlio di un altro boss mafioso che rapisce Laura.