Cinquanta sfumature di nero, così si preparavano alle scene sensuali Dakota Johnson e Jamie Dornan: il retroscena sul rituale ‘pre-set’
Cinquanta sfumature di nero, titolo originale Fifty Shades Darker, è uscito nel 2017 e ha riscosso parecchio successo, incassando al botteghino la cifra monster di 381 milioni di dollari. Entusiasmo, quello del pubblico, non affine a quello della critica che ha stroncato il film. Al di là della battaglia ormai stucchevole tra critici e ‘semplici’ spettatori, la pellicola, come la precedente (Cinquanta sfumature di grigio, 2015), fece scalpore per le scene ‘piccanti’ all’interno della trama. A proposito di scene intriganti, Dakota Johnson e Jamie Dornan, rispettivamente Anastasia Steele e Christian Grey, come si preparavano prima di girarle? I due attori, per rimanere concentrati sulla recitazione e per scongiurare imbarazzi, avevano un particolare rituale e modus operandi…
Cinquanta sfumature di nero, il rituale di Dakota e Jamie: bicchierino di whisky e flessioni
Sia Johnson sia Dornan hanno adottato degli espedienti prima di girare le scene ad alto tasso di sensualità. Johnson non si sarebbe mai fatto mancare un bicchiere di whisky mentre Dornan si sarebbe cimentato in una serie di flessioni per prepararsi al meglio e abbattere la tensione. Oltre a ciò, le due star avrebbero tenuto conversazioni private tra loro per elaborare meglio le scene. Ma gli accorgimenti per far filare tutto liscio non erano finiti qui. Nello spazio scenico e di ripresa, i protagonisti della storia hanno recitato solo con il set ‘chiuso’.
Dakota Johnson e Jamie Dornan, set ‘deserto’ durante le scene bollenti: vietato l’ingresso, eccezion fatta per i due registi
Tutte le scene bollenti sono state girate in un set ‘deserto’. Presenti solo Dornan, Johnson e il regista del film, James Foley. La telecamera è stata appoggiata su una gru e controllata a distanza, per dare agli attori più spazio e per far sì che si trovassero a proprio agio. Un accorgimento mica da poco, sapendo che un set hollywoodiano pullula di parecchie figure orbitanti attorno alle scene. Quella volta, però, ci fu bisogno di più ‘intimità’. Dunque, ‘vietato l’ingresso!’