Il Festival di Sanremo 2023 è già cominciato. Appena sono stati svelati nomi di canzoni e Big in gara c’è stata una specie di corsa a chi sollevava la prima polemica. La malcapitata è stata per ben due volte Madame, che è in gara con la canzone Il bene e il male. Il titolo in origine non era questo, però, ma bensì Put..na. Un titolo che avrebbe di sicuro fatto storcere il naso a qualcuno se pronunciato sul palco dell’Ariston da parte di Amadeus. Non succederà, perché Madame ha cambiato il nome della sua canzone e ha evitato in principio ogni tipo di polemica. Ci sarà riuscita? No.
C’è chi ha parlato di censura da parte del Festival di Sanremo, chi di pressioni da parte di mamma Rai affinché venisse cambiato il titolo. Alla fine lo staff di Madame è intervenuto per far sapere che è stata una scelta dell’artista e di tutti loro quella di cambiare il nome in Il bene e il male. Non c’è stata né un’imposizione, né una richiesta né pressioni dalla Rai affinché lo facesse. Anche perché la parola “put..na” è ancora presente nel testo del brano e dunque lei lo canterà sul palco di Sanremo 2023.
Mentre Madame è stata coinvolta anche in un altro scandalo in cui si parla di vaccinazioni false, c’è chi continua a parlare del cambio titolo del suo brano. Sul numero di Chi in edicola questa settimana, infatti, c’è stato chi ha avanzato una critica a Sanremo 2023 per questi titoli cambiati all’ultimo momento. Nel messaggio in questione si ripercorrono altri casi simili a questo di Madame, ricordando anche 4 marzo ’43 di Lucio Dalla come Signor Tenente di Giorgio Faletti. “Possibile che Sanremo non cambi mai, ma proprio mai?”, si conclude con questa domanda l’intervento in questione.
A rispondere al quesito ci ha pensato Maurizio Costanzo: ha parlato di un “ufficio sciocchezze” a Sanremo. Un modo simpatico per dire che intorno al festival è normale che ci siano anche questo tipo di polemiche, perché lo spettacolo si nutre anche di questo. Ed è inutile girarci intorno o negarlo. Questa la risposta completa di Costanzo:
“Diciamoci la verità: a Sanremo le canzoni non bastano, devono esserci anche delle sciocchezze di cui parlare. Anzi, io ho il sospetto che ci sia un apposito ‘Ufficio Sciocchezze’, dove alcuni si adoperano per dare disposizioni a Madame di dire una certa cosa, ad Anna Oxa di dire quest’altra castroneria…”
Insomma, tutto fa brodo: anche queste polemiche servono a tenere viva e alta l’attenzione su Sanremo 2023, in questo caso. Ben vengano, dunque, se poi porteranno le persone davanti alla tv per sentire Madame pronunciare la parola incriminata sul palco dell’Ariston. “Perché Sanremo è una macchina perfetta, tanto nelle canzoni quanto nel dileggio”, ha chiosato Costanzo.