Vestito Versace, prezzo da capogiro. Abito Atos, cifra proibitiva etc etc… Da dove arrivano tutti questi abiti da Le mille e una notte al Grande Fratello Vip? Possibile che le concorrenti si siano portate una vagonata di valigie con dentro tutte queste preziosità tessili? E soprattutto, chi paga la merce? Sono di proprietà di chi le indossa oppure no? A queste e ad altre domande si cercherà di far chiarezza in questo articolo.
Prima di tutto è opportuno specificare una cosa: la produzione e l’organizzazione del reality nulla ci azzecca con i vestiti dei concorrenti. Lo show sponsorizza della merce nella Casa ma assolutamente non lo fa con i vestiti degli inquilini. Quindi? Sono davvero di loro proprietà? Alcuni si, alcuni no. Dipende. A spiegare il funzionamento del vestiario dei gieffini è il profilo Instagram influencerscloths, che è entrato anche in contatto con qualcuno che ha preso parte al programma.
Come spiega influencerscloths gli abiti sono scelti dalla partecipante precedentemente al suo ingresso nello show. La scelta avverrebbe insieme a uno stylist o a una persona di fiducia. Laddove la permanenza nella Casa si prolunga per più tempo e i capi da ‘prima serata’ terminano, lo stylist o la persona di fiducia mandano altri abiti seguendo i gusti e lo stile della concorrente. Ma la proprietà dei vestiti di chi è?
Due sono le opzioni: gli abiti vengono pagati personalmente da chi li indossa o sono capi già in possesso della concorrente in questione. In alternativa vengono presi in affitto e in seguito restituiti alla boutique. Non ci sarebbe però alcuna sponsorizzazione da parte del GF Vip. Vale a dire che un brand o una concorrente non paga la produzione del reality per sponsorizzare un determinato marchio. Certo è che, in qualche modo e a livello implicito un abito sfoggiato innanzi a milioni di telespettatori si fa notare. Tuttavia non si parla né di contratti né di accordi con la trasmissione.
E un vip o una vip possono aver preso accordi preventivamente con un brand? Sempre influencerscloths non lo esclude, sottolineando che ad esempio è curioso il fatto che Rosalinda Cannavò indossi sempre abiti di un solo marchio. In tal caso, nessuno, escluso i diretti interessati, possono essere a conoscenza esatta di eventuali accordi brand-vip pregressi. Accordi che laddove ci siano, sono totalmente estranei alla produzione del reality che vieta la sventolamento di qualsivoglia marchio, esclusi quelli (esempio Amica Chips o Mikado) con i quali c’è un contratto siglato alla luce del sole.