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Alla fine due lacrime di commozione sono scese. Inevitabile dopo un discorso pieno di amore, garbo e stile. Alberto Angela è intervenuto nella camera ardente allestita in Campidoglio, nella Sala della Promoteca, per il feretro di papà Piero Angela. Presenti anche la moglie Margherita, in sedia a rotelle, e l’altra figlia del divulgatore, Christine, oltre ai nipoti, altri familiari, le cariche istituzionali e i colleghi. Tra i tanti presenti il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il direttore dell’Approfondimento Rai Antonio Di Bella, la direttrice di Rai Cultura Silvia Calandrelli, Monica Maggioni, direttrice del Tg1, e la giornalista e membro del Cda della tv pubblica Simona Agnes.

Alberto ha raccontato come il padre ha vissuto l’ultimo periodo della sua vita. Lo ha fatto in modo incredibile, senza mai lasciarsi abbattere e lavorando come un forsennato, nonostante i problemi di salute. C’erano parecchi progetti da portare a termine, non si poteva perdere tempo. Nemmeno innanzi alla morte il papà di SuperQuark ha avuto un cedimento, un attimo di sconforto. A guidarlo la razionalità e la convinzione di aver vissuto un’esistenza piena e appagante. La dipartita, quindi, non è stata altro che l’ultimo naturale atto di una vita straordinaria.

Questo è un discorso difficile, credo che le persone che amiamo non dovrebbero mai morire”, ha esordito Alberto, visibilmente emozionato. Spazio poi agli ultimi giorni del padre: “Vorrei partire dall’ultima cosa che ha fatto papà, quel comunicato che tutti avete letto. Quello è stato il suo ultimo discorso, con poche forze. Mia sorella e io lo abbiamo raccolto e trascritto. Se lo guardate è un discorso non ufficiale, è come se abbia parlato con degli amici, come se qualcuno a fine giornata o a fine vacanza dice: “Ok, ora vado”. Si è rivolto al suo pubblico e a chi lo ha amato”.

Alberto ha sottolineato come una delle doti umane più interessanti del padre fosse quella di sapere unire e non distruggere. “Lui è riuscito a unire e non a dividere, pur rimanendo fermo nelle sue idee. Non una cosa facile da fare”, ha evidenziato, ringraziando poi in modo caloroso tutti coloro che in questi giorni hanno speso dei pensieri per Piero.

E ancora:

“In questi ultimi giorni mi ha insegnato a non avere paura della morte, la più grande di ogni essere umano. Mai sconfortato o triste, mai addolorato. Ha attraversato quest’ultimo periodo con razionalità e piedi per terra. Quando ha saputo che ormai era arrivato il suo tempo, ha fatto un calcolo a spanne di quello che gli rimaneva. Quindi ha fatto le trasmissioni di SuperQuark che state vedendo in onda, un altro ciclo che ha preparato, ha fatto un disco jazz. Aveva una forza incredibile, ha fatto il discorso ai familiari e a voi e dopo 24 ore se ne è andato”.

Anche il figlio è rimasto sbalordito dalla forza mostrata dal genitore: “Non ho mai visto una cosa così, lo dico da figlio e giornalista”.

Alberto, commosso, ha proseguito, spiegando come papà “aveva un approccio razionale e scientifico, ma era anche pieno d’amore”. Negli ultimi tempi ripeteva un aforisma di Leonardo Da Vinci: “Siccome una giornata ben spesa dà lieto dormire, così una vita ben usata dà lieto morire”. Lui ha interpretato ciò fino alla fine. Ha avuto una vita colma, il suo insegnamento è di amare le proprie passioni, le proprie curiosità”.

Voi l’avete conosciuto in modo ‘scientifico’, ma era una persona anche piena di umorismo. Chi l’ha conosciuto in privato lo sa. “Fate la vostra parte”, ci ha detto. Io cercherò di fare la mia. Grazie”, ha concluso. In sala è partito un lunghissimo applauso, durato alcuni minuti. Alberto ha lasciato il microfono, è tornato al fianco della madre e della sorella. Due lacrime, una commozione infinita, uno stile meravigliosamente inconfondibile: quello degli Angela.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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