Alberto Matano e Lorella Cuccarini guideranno la prossima stagione de La Vita in Diretta? Parla il conduttore
Alberto Matano si racconta. Il conduttore de La Vita in Diretta ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, facendo il punto della sua situazione professionale e parlando anche del futuro del talk del pomeriggio di Rai Uno. Il programma è stato prolungato fino al 26 giugno. In tanti però si chiedono se nella prossima stagione sarà confermato il tandem Matano – Lorella Cuccarini. Anche perché fino a poche settimane fa sono state molte le indiscrezioni circolate sul tema. Alcune sostenevano che Alberto sarebbe stato confermato al contrario della Cuccarini. Poi è giunta l’emergenza sanitaria e tutto è finito in stand-by. Al netto di tutto, il giornalista, senza troppo sbilanciarsi, si dice comunque pronto per una seconda stagione: “Posso dire che sono contento di aver intrapreso questa strada dopo tanti anni di telegiornale e che mi sento pronto per nuove sfide televisive”. E Lorella? “Ci siamo trovati bene fin dall’inizio: è una persona per bene e rispettosa, una professionista a tutto tondo. Ci confrontiamo sempre e ci capiamo”.
Matano e l’intuizione sul Covid-19: “Ho capito che la nostra vita sarebbe stata stravolta”
Matano, a Tv Sorrisi e Canzoni, ha poi parlato di come si è reso conto prima degli altri che il coronavirus non sarebbe stata una semplice influenza. Lo ha capito quando è arrivata la notizia a febbraio dei due turisti cinesi risultati positivi in Italia. “Senza pensarci un attimo sono andato subito all’hotel Palatino dove la coppia alloggiava e che era vicino al ristorante (dove stava mangiando, ndr)… In quel momento ho capito… Quello che ci era sembrato fino ad allora un film di fantascienza era arrivato da noi. La nostra vita sarebbe stata stravolta”.
La Vita in Diretta e il taglio dell’informazione: parla Alberto Matano
Matano ha spiegato inoltre che a La Vita in Diretta, circa l’informazione relativa all’emergenza sanitaria, si è optato volontariamente per una “soluzione meno invasiva: raccontare la realtà senza nasconderla, ma stando attenti a non urtare la sensibilità che si acuisce in un momento di grande dolore collettivo.”