Alena Seredova, tra gravidanza, quarantena e figli: la modella ceca si racconta
Alena Seredova a ruota libera. Tra circa due mesi la modella ceca, ex moglie di Gianluigi Buffon (da cui ha avuto due frutti d’amore: David Lee e Louis Thomas, rispettivamente nati nel 2007 e nel 2009), diventerà madre per la terza volta. Appenderà un fiocco rosa sul portone di casa, anche se il nome della bambina che arriverà ad allietare la sua vita e quella del suo compagno Alessandro Nasi (manager della holding Exor nonché cugino di John e Lapo Elkann) non lo vuole svelare. Ufficialmente afferma di non averlo ancora scelto, ma forse è solo un modo per preservare, e a ragione, un poco di privacy. E la quarantena? Come la sta passando?
Alena e i piccoli ‘problemi logistici familiari’: “Mi capita di dover preparare il risotto tre volte nello stesso pasto”
Alena sta trascorrendo questo periodo di reclusione ‘forzata’ dal Covid-19 nella dimora in cui vive con Alessandro e i suoi due figli. L’abitazione dista poco da Torino città. Un ‘nido’ in cui anche i bambini possono passare un po’ di tempo all’aria aperta, in giardino. In una simile situazione, ha riscoperto il piacere di stare sempre a tavola tutti assieme in famiglia? Verrebbe da immaginare di sì. Invece Alena narra che tra le lezioni online dei figli e le tante riunioni di Nasi via Skype non riesce sempre a trovare il momento in cui riunire tutti. “Mi capita di dover preparare il risotto tre volte nello stesso pasto”, confessa. Insomma, i soliti ‘problemi’ familiari logistici.
Alena Seredova e i figli: così si vivono la reclusione ‘forzata’
E i suoi due figli? Come vivono la quarantena? “Non sono abituati a questi tempi lunghi e ai ritmi rallentati”. Per questo Alena spiega che sta cercando di tenerli occupati e di aver organizzato in giardino uno spazio in cui possono giocare e ‘sfogarsi’. “Mi sembrano sereni”, racconta. E sulla sorellina in arrivo? Cosa pensano? Poco o nulla, al momento. Non per mancanza di sensibilità, ma perché la gioventù vive il presente e non pensa troppo al futuro, come è normale che sia. “Per loro non è ancora una presenza”, riflette. Lo sarà tra poco meno di due mesi.