Alessandro Cattelan riparte con EPCC in piena emergenza coronavirus: come cambia il programma. “Sanremo? Ne abbiamo parlato seriamente”
Alessandro Cattelan riparte con EPCC, in piena emergenza Coronavirus. Da stasera e per i prossimi martedì sarà su Sky Uno (e su NowTv, e poi on demand) con la nuova edizione del suo show. Naturalmente la stagione che verrà sarà in parte rivoluzionata, come tutti i programmi che stanno andando in onda ora. Gli ospiti in studio non avranno contatti fisici (quindi alcuni sketch dello show non ci saranno), gli altri saranno invece in collegamento via Skype, una formula che non piace granché al conduttore. “Non sono un grande fan dei collegamenti, a meno che non siano necessari, come in questo caso, o che vengano fatti per un motivo preciso”, spiega al Corriere della Sera a cui ha anche parlato di Sanremo e dei contatti avuti con la kermesse.
Cattelan: “il futuro della tv non possono essere i collegamenti via Skype
Cattelan parla delle dirette Instagram che spopolano in questo periodo e dei collegamenti tv, anch’essi ampiamente utilizzati. Potrebbero essere il futuro del piccolo schermo? “No. La televisione ha ancora bisogno di bellezza: le cose vanno fatte bene. Le dirette Instagram, alla lunga, stufano. E sono sempre un po’ buttate lì, diciamolo. È la loro forza ma anche il loro più grande problema”. Alessandro sostiene poi che una tv senza pubblico è parecchio manchevole, definendola un “grosso patimento”. “Gli spettatori – aggiunge – sanno perché si fa così, perché gli studi sono vuoti, ed è importante. Ma vedo che è difficile per tutti quelli che vanno in onda in questo periodo”. Per ovviare un poco al problema nella prima puntata di EPCC ha pensato di coinvolgere dei giovani da remoto: “Avremo in collegamento sessanta ragazzi del liceo Parini di Milano. Mi faranno da spalla durante il monologo, e commenteremo insieme tutto quello che succederà”
“Sanremo? Sono stato contattato”
Si passa al capitolo Sanremo . Circa quello di Amadeus dichiara: “Ha fatto il suo lavoro. Ma Sanremo è quella cosa che guardi a prescindere da chi lo fa, da chi non lo fa, da cosa ci mette dentro. A me era piaciuto molto quello di Baglioni. E oramai le domande su Sanremo sono diventate un tormentone con voi giornalisti…”. Ha avuto contatti con la kermesse? “Ne abbiamo parlato seriamente, sì, e devo dire che essere preso in considerazione per condurlo è già un bel riconoscimento”. Dunque c’è stata una trattativa… “Formale no. Non mi è mai arrivato un foglio di carta con su scritto: ‘fai Sanremo? Sì/no’. Però ne abbiamo parlato, questo sì. E ci siamo scambiati pensieri e opinioni. Faceva parte di un discorso credibile. Ma questo non significa che stessi per farlo, o che avessero pensato a me e non ad Amadeus…”. Pronto per il 2021? “Se lo farò, sarò sicuramente felice. E anche onorato. Ma non vivo per fare Sanremo”.