Beatrice Bocci e Alessandro Greco casti, il racconto a Storie italiane
Alessandro Greco e Beatrice Bocci hanno parlato a Eleonora Daniele del loro percorso di castità durato tre anni, un modo per vivere pienamente la vita cristiana e mettere davvero Dio al centro della propria vita. Una scelta difficile, inaspettata proprio per l’impegno necessario, e condivisa anche da alcuni presenti in studio, ad esempio Luana Colussi: per chi si fosse perso la puntata di Storie italiane si è parlato proprio di castità e rinunce. I due innamorati hanno parlato del loro libro Ho scelto Gesù. Un’infinita storia d’amore e non hanno lesinato dettagli su questa decisione così importante: “In quel momento preciso – queste le dichiarazioni di Alessandro sul momento in cui hanno deciso di portare avanti questo cammino insieme – stavamo insieme da diversi anni e avevamo due figli, eravamo in pellegrinaggio a Medjugorje […] Stavamo arrivando al punto di mettere Gesù al centro”.
Alessandro e Beatrice, una scelta per amore di Dio
Beatrice Bocci si è soffermata soprattutto sulla difficoltà di portare avanti una scelta di questo tipo: “Questo percorso – ha confessato l’ex Miss Italia – non è facile con la sola forza umana… È una preparazione al sacramento del matrimonio, dove c’è la pienezza della vita sessuale”. La decisione insomma è dipesa dalla necessità di vivere una vera vita cristiana e soprattutto di arrivare al matrimonio in chiesa offrendo a Dio un dono importante: “È durato 3 anni – queste alcune delle dichiarazioni più importanti –, così abbiamo finalmente celebrato le nozze vere che avevamo nel cuore, in chiesa, è stato perché nella nostra perseveranza abbiamo offerto questo piccolo dono al Signore”.
La castità di Beatrice e Alessandro: una scelta che merita rispetto
Ricordiamo che dall’unione di Beatrice e Alessandro è nato Lorenzo nel 1998, ed è bello che ancora oggi i tre restino una famiglia unita. La scelta della coppia forse non è condivisa da molti e qualcuno si sarà fatto anche una risata, ma un cambiamento così radicale per tre anni in realtà merita rispetto.