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Attacco personale durissimo ad Amadeus, al secolo Amedeo Umberto Rita Sebastiani, da poco transitato dalla Rai a Discovery. A rivolgerglielo non proprio una persona qualunque, bensì Adriano Aragozzini che, tra i tanti lavori svolti nel mondo dello spettacolo, è stato anche patron del Festival di Sanremo nelle edizioni dal 1989 al 1991. Intervistato da Libero Quotidiano, il produttore discografico e televisivo è arrivato addirittura a dire che Amadeus è un “uomo inesistente”, spiegando perché, a suo avviso, non merita stima dal punto di vista umano. Lodi invece per quel che concerne la professionalità.

“L’arrivo di Carlo Conti il prossimo anno a Sanremo è un fatto positivo per la musica italiana. Ha stile, classe, categoria. Può fare benissimo e mi dà fiducia”. Così Aragozzini sul sostituto di Amadeus. La sottolineatura dello stile è stata il preambolo alle bordate che ha poi lanciato a Sebastiani: “Perché il signor Amadeus, tanto celebrato per questo “miracolo d’ascolti”, ha americanizzato il Festival. Se va a vedere gli ascolti della Rai, nel mio Sanremo del 1989 non c’è stata una serata che Amadeus abbia battuto, ma nessuno lo ha scritto”.

Poi l’affondo più duro: “Come artista non lo discuto, ma come uomo è inesistente“. Perché tanto veleno nei confronti del conduttore? Cosa ha fatto di così grave per doversi beccare simili stoccate? “Ho dei messaggi sul telefono che conservo. Riguardano i giorni in cui l’ho cercato per proporre il mio artista, ma Amadeus ha scartato due brani”. Ma “lui ha voluto scartare Adriano Aragozzini, non le canzoni”. A questo punto il produttore ha spiegato che per ora non vuole rendere pubblici i messaggi, in quanto sono documenti che vuole tenere per sé. Non è detto però che non li possa divulgare in futuro: “Li tirerei fuori semmai rispondesse dopo aver letto l’intervista”.

Aragozzini su Gino PaoliUn’immagine di Aragozzini intervistato da Serena Bortone

Alessandro Cattelan e Stefano De Martino stroncati

Aragozzini è poi passato a commentare in generale lo stato della conduzione televisiva. Pure in questo frangente non ha rilasciato esternazioni tenere, in particolare sui giovani: “Alessandro Cattelan? Per carità. Stefano De Martino? Non mi sembra una star. Uno come Pippo Baudo nasce ogni cento anni, un nuovo Baudo non c’è. Mi piace Marco Liorni ma è sempre della generazione di Conti, eccetera. Guardi, se ci sono giovani bravi, io non ne conosco”.

Aragozzini e i clamorosi errori commessi nel non valutare Lucio Dalla e Renato Zero

Il produttore discografico ha infine rivelato quali sono stati i due grandi errori che ha commesso nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera professionale. Il primo riguarda Lucio Dalla. Gli fu consigliato da Gino Paoli, il quale, quando il cantante bolognese ancora non era nessuno, gli disse di ascoltarlo e di stare attento a quell’artista. Aragozzini snobbò Dalla. Si sa poi il successo che quest’ultimo ottenne.

Ancor più grave la svista su Renato Zero, che gli fu fatto notare da Patty Pravo. Così Aragozzini: “Si siede sul divano verde appena preso piantandoci su gli stivali. “Mi vuoi?”, chiese. “Non ho tempo”, dissi. E se ne andò triste. Dopo poco vendette con il primo album un milione e mezzo di copie…”.

Adriano Aragozzini: tre moglie e quattro figli

Aragozzini si è sposato tre volte. La prima con Gabriella, la seconda con Gioia, da cui è rimasto vedovo, e la terza con Olimpia. Ha avuto quattro figli. Gigliola è morta nel 2001 a soli 23 anni dopo aver lottato contro la leucemia. Gli altri tre frutti d’amore li ha avuti dalla terza moglie. Li ha chiamati Gigliola, Gioia (in omaggio alla figlia e alla moglie scomparse) e Adriano jr.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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