Se non esistesse Amanda Lear, bisognerebbe inventarla. Ospite a Verissimo nella puntata in onda su Canale Cinque domenica 22 settembre, la cantante francese, a un certo punto, invitata da Silvia Toffanin, ha parlato di Alain Delon. Il divo è deceduto lo scorso agosto. L’attrice, che è una donna tutt’altro che scontata e retorica, non ha descritto il collega in modo mellifluo. Addirittura è arrivata a dire che avrebbe fatto bene a sparire negli ultimi anni della sua vita, così da evitare di far crollare il suo mito.
Amanda Lear: “Alain Delon avrebbe dovuto sparire”
“Alain Delon purtroppo è scomparso lo scorso agosto”, ha ricordato la padrona di casa di Verissimo. “È qui?”, ha chiesto con ironia Amanda Lear. Una battuta surreale a cui la Toffanin ha replicato con un “magari”, facendo scattare una risata divertita sul viso della cantante che è poi tornata seria.
“Lui – ha dichiarato Amanda Lear – è stato il seduttore numero uno del cinema francese, è stato un uomo interessante. Adorava l’arte, quando ha guadagnato soldi si è messo a collezionare. Parlavamo di quadri e pittura. Con me è stato sempre un grande signore, sempre simpatico. C’è chi dice invece che dice che aveva un caratterino ombroso e difficile”. Fin quei nulla di strano, è ciò che ha aggiunto subito dopo l’attrice che ha lasciato attonita la Toffanin.
“Mi è dispiaciuto tantissimo vederlo invecchiare, ammalarsi e finire così, con quelle storie sull’eredità – ha spiegato sempre la cantante -. Alcuni sarebbe meglio a un certo punto non vederli più, meglio non farsi più vedere, così la gente conserva un ricordo meraviglioso. Greta Garbo è sparita ad esempio”. “Anche Brigitte Bardot è sparita”, ha ricordato la Toffanin. Altro show di Amanda Lear: “Il problema è che ha detto non mi vedrete mai più, poi continuavo a vederla”. “Però è sempre bella…”, ha sottolineato Toffanin. “Mhh, mica tanto”, la replica genuina dell’attrice. La conduttrice di Verissimo, con espressione basita, ha controreplicato: “Veramente la nostra Amanda non ha un pelo sulla lingua. Hai una lingua biforcuta oggi”.