Anastasia Kuzmina ha parlato questa sera via Instagram Stories di una brutta, bruttissima vicenda di cui si è trovata suo malgrado protagonista. Nelle scorse ore la ballerina, nota per il suo lavoro a Ballando con le stelle, stava cercando di tornare a casa tranquillamente quando si è trovata purtroppo circondata da alcuni tifosi della Roma che si sono permessi di farle dei commenti poco carini.
In termine tecnico si chiama “catcalling”, ed è un tema molto delicato e sempre più attuale anche grazie al lavoro delle attiviste femministe. In pratica si tratta di quella vergognosa pratica che spinge alcuni uomini a fischiare le donne per la strada se non addirittura a rivolgere loro dei “complimenti” (se così si possono chiamare) decisamente poco graditi.
A quanto pare, anche Anastasia Kuzmina non è esente da commenti simili, che di certo arrivano a donne avvenenti come lei con una certa frequenza. Nel suo sfogo via Instagram Stories, la danzatrice professionista ha commentato:
“La paura che mi fanno i tifosi della Roma è veramente una cosa complicata da descrivere a parola, mamma mia. Tornare a casa con i tifosi della Roma che inondano le strade e fanno qualsiasi tipo di commento cafone esistente è veramente spaventoso.”
Il fatto che la Kuzmina, ancora per strada quando ha caricato la Stories, abbia fatto un discorso generale senza riferirsi ad un evento specifico avvenuto poco fa (come si può intuire) lascia intendere che in qualche modo questa situazione sia venuta a crearsi in più di un’occasione. Tra l’altro, in una Stories successiva, la ballerina ha tenuto a sottolineare che non ce l’ha con i tifosi della Roma in caso specifico: in base al suo racconto, infatti, commenti vergognosi le sono arrivati in tempi non sospetti anche da parte dei tifosi della Lazio.
Il catcalling, almeno per il momento, non viene definito dal nostro ordinamento (contrariamente a quello che accade per esempio in Francia) come vera e propria molestia. Esiste, tuttavia, una precisazione nell’articolo 660 c.p. che recita:
“Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516.”
Capire con precisione cosa possa essere incluso nella norma, ad ogni modo, non è esattamente semplice. Quel che è certo è che oggi sempre più donne si stanno battendo per far diventare i complimenti indesiderati per la strada un vero e proprio reato perseguibile dalla legge. Anastasia Kuzmina ne sarebbe di certo contenta, visto tutto quello che purtroppo ancora oggi è costretta a sopportare.