Il Covid non dà tregua. Nelle ultime settimane la pandemia è tornata a galoppare a ritmi vertiginosi, travolgendo l’Italia e più in generale il mondo intero con la cosiddetta seconda ondata. Nessuno è al sicuro. Donne, uomini, ‘grandi e piccini’: tutti sono potenziali bersagli del virus. A riprova che persino i più piccoli possono finire sotto le grinfie del maledetto coronavirus, c’è il caso di Nora, la figlia di 7 anni di Anna Foglietta. La bimba ha infatti contratto la malattia, come ha spiegato sua madre lungo le colonne di La Repubblica.
La madrina dell’ultimo Festival del Cinema di Venezia ha narrato di essere reduce dalla quarantena in quanto la sua secondogenita “si è ammalata di Covid”. “Per fortuna non aveva sintomi e non ci sono state ricadute” sul resto della famiglia aggiunge l’attrice che poi sottolinea come sia pervasa da un malessere profondo per quel che sta capitando a livello globale. “Il periodo è terribile e sento tutto il peso e la stanchezza di quel che siamo vivendo“, spiega l’interprete.
Si ricorda che oltre alla già citata Nora, Anna Foglietta ha altri due figli: Lorenzo, nato nel 2011, e Giulio, venuto alla luce nel 2014. I tre sono il frutto d’amore della relazione con il consulente finanziario Paolo Sopranzetti con il quale è convolata a nozze nel 2010. E a proposito di famiglia e Covid, l’attrice riflette più nel profondo, affermando che rispetto al lockdown totale di marzo e aprile adesso la situazione è ancor più pesante.
Foglietta racconta che, avendo ora alle spalle diversi mesi di pandemia e relative restrizioni, si sente di più il peso della situazione:
“La nuova ondata il Covid te lo porta in casa, mi destabilizza vedere i bambini con la mascherina, la paranoia costante lavarsi le mani, non poter socializzare, uscire, progettare, sta diventando insopportabile”.
Dall’altro lato l’attrice sottolinea come l’80% del mondo viva addirittura in condizioni peggiori di quelle che ci sono in Italia. Nonostante questa ‘relativizzazione’, la realtà quotidiana rimane difficile, soprattutto per i bambini che rischiano di rimanere parecchio segnati da tutto quel che sta accadendo: “Siamo in cinque, i bimbi hanno nove, sette e sei anni, sparecchiano, si vestono, si fanno il letto, ma sono piccoli. Questa situazione è tosta”.
Anna, che attualmente si trova nella propria dimora in Toscana, passa quindi a rivelare che i suoi figli, come molti altri bambini, le hanno chiesto se Babbo Natale arriverà quest’anno nonostante il Covid. Domande che di per sé possono sembrare banali. Certo lo sono per un adulto. Tutt’altra musica per un piccolo che vive fortunatamente di sogni e storie. Sogni che in qualche modo il Covid rischia di spezzare.
“Il piccolo ha detto ‘ma Babbo Natale potrà venire? Se hanno chiuso la Toscana perché non dovrebbero chiudere la Lapponia?’. Fanno questi ragionamenti, ma ho spiegato che Babbo Natale vola sopra il Covid. Io volevo già fare l’albero, mio marito mi ha detto ‘fermati’. Volevo creare l’atmosfera, i bimbi se lo meritano. Hanno già fatto tre tamponi, sanno cos’è un tampone molecolare rapido, un test quantitativo. Se ci pensiamo è assurdo”.