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L’analisi, il Sanremo odiato a 16 anni e gli insegnamenti al figlio Andrea avuto con Gigi D’Alessio: Anna Tatangelo, 38 anni, si è raccontata a trecentosessanta gradi a Luca Casadei nel podcast One More Time. Per la prima volta ha reso noto gli equilibri attuali con l’ex compagno, parlando indirettamente anche di Denise Esposito, la donna con cui D’Alessio ha avuto i suoi ultimi due figli (il cantante napoletano è padre di sei frutti d’amore: i primi tre avuti dal matrimonio con Carmela Barbato).

Anna Tatangelo: “Insegno a mio figlio a rispettare la nuova compagna di Gigi D’Alessio”

Tatangelo ha spiegato che ha educato Andrea (15 anni) a portare rispetto nei confronti della nuova compagna del padre, puntualizzando però che tale formazione l’ha voluta impartire per il figlio e non per Gigi. Inoltre ha rimarcato che ha agito in questo modo per far sì che non succeda a un’altra donna ciò che è capitato a lei, ossia di ritrovarsi in una “guerra interna” familiare (il riferimento, con ogni probabilità, è stato ai rapporti tra Gigi e l’ex moglie Carmela Barbato).

Il discorso della cantante è giunto dopo che Casadei ha domandato se Andrea abbia compreso perché suo padre ha avuto altri figli:

“Questa è una domanda difficile. Credo che Andrea abbia la fortuna di avere una mamma che cerca di fare capire le cose. Non lo faccio per Gigi, lo faccio per Andrea. Gli dico ‘sono i tuoi fratelli e le tue sorelle, è una cosa bella perché un giorno potrai contare su di loro, devi essere felice per papà’. Queste sono le cose che sente dalla mamma. Perché io ho vissuto il contrario, ho vissuto una guerra interna in cui io ero ‘la donna’ e ho visto come questo facesse male a me, a Gigi e ai figli. Ecco perché mio figlio deve comunque portare rispetto anche alla compagna”.

Spazio poi alla sua situazione sentimentale. Da mesi si mormora che si sia legata all’allenatore Giacomo Buttaroni. L’artista ha rimarcato che la persona che le sta vicino “deve rispettare un puzzle già fatto”. “Ho la mia casa, mio figlio, il lavoro – ha aggiunto -. Se devi minacciare quello che mi sono costruita… No. Ho molta meno pazienza rispetto a prima. Non rimpiango nulla del passato, ma se dovessi vivere una storia del genere oggi o non la vivrei, o la vivrei in maniera diversa”.

Anna Tatangelo e il periodo buio: “Perché sono andata da una psicoterapeuta”

Tatangelo è tornata a parlare della sua storia con D’Alessio e di alcuni ‘effetti collaterali’ della relazione. A un certo punto si è ritrovata a vivere una esposizione mediatica esagerata che l’ha travolta, spingendola ad andare in analisi e a iniziare un percorso con una psicoterapeuta. A farla piombare nel periodo buio il fatto di essere considerata soltanto la ‘compagna di’:

“A un certo punto ho sentito l’esigenza di iniziare un percorso con una psicoterapeuta, ero sovrastata da tutto. Ero la compagna di Gigi, le canzoni erano di Gigi, era un continuo attacco, come se la mia storia facesse da prefazione a quello che realmente era Anna. Se non inizio a pensare io a proteggere un po’ quella bambina lì, che non è mai stata bambina, non lo può fare nessuno. L’anno prima del mio primo Festival di Sanremo, nel 2002, io stavo sul divano con la mia mamma, e le dissi “mamma ma secondo te, prima o poi farò Sanremo?” E lei mi disse: “Tu credici”. L’anno successivo feci Sanremo”.

Tatangelo: “Ho odiato il mio secondo Sanremo”

Al Festival ha partecipato tre volte. La seconda fu un’esperienza non da ricordare per la Tatangelo che è persino arrivata a dire di aver odiato quell’edizione in quanto la canzone che cantò non le piaceva. All’epoca aveva soltanto 16 anni: “Con il Festival ho sempre avuto un bel rapporto a parte una volta. Io a un certo punto ho odiato il secondo Festival di Saremmo che ho fatto, perché non lo volevo fare. Il mio papà però ci teneva era un’occasione importante, eccetera. Però, ti giuro che io proprio non volevo farlo, in primis perché la canzone non mi piaceva”.

Dall’altre parte ha spiegato che grazie a quell’esperienza è riuscita a capire molte cose in merito ai meccanismi che governano la popolarità e il mondo dello spettacolo. In particolare ha ricordato che quando trionfò a Sanremo a 15 anni, una volta tornata a casa a Sora, “erano tutti pazzi, tipo, “bentornata siamo fieri””. Musica differente l’anno dopo: “L’anno successivo non mi ha considerato nessuno. E lì ho detto, “ok, funziona così”. In quel momento ho iniziato a comprendere diverse cose e questo è l’unico aspetto positivo”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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