Grossa novità in arrivo per Annalisa Minetti. A 44 anni l’artista ha scoperto che la malattia che ha sempre creduto di avere non è retinite pigmentosa ma una forma nuova, apparentemente meno definitiva. A farlo sapere la diretta interessata in un’intervista concessa al settimanale Grand Hotel. La cantante, conduttrice e atleta ha annunciato che presto potrebbe tornare a vedere grazie ad un microchip. Una sorta di occhio bionico che ha già ridato la vista ad altre sette persone.
Tutto è cambiato grazie ai recenti studi di Andrea Cusumano, il professore che ha diagnosticato la malattia di Annalisa Minetti quando aveva 27 anni. Il medico ha continuato a studiare il caso e ha scoperto che la retinite della Minetti è una forma completamente nuova – simile ma non uguale – alla retinite pigmentosa, la malattia degenerativa della retina che porta a una progressiva perdita della vita.
L’ultima scoperta di Annalisa Minetti
Annalisa Minetti a tal proposito ha affermato:
“Rischio di essere un caso unico al mondo, ma la cosa più importante è che potrei essere la prima italiana a ricevere questo microchip, al quale lavora da anni il dottor Cusumano e che mi permetterebbe di tornare a vedere con i miei occhi”
L’ex vincitrice del Festival di Sanremo ha specificato che non riuscirebbe a vedere in modo perfetto: sarebbe come vedere da un vetro appannato. “Ma è pur sempre vedere!”, ha dichiarato entusiasta la Minetti, che ora dovrà sottoporsi ad una serie di esami per testare la sua idoneità e poi valutare insieme al suo medico di fiducia l’impianto del microchip.
Come funziona l’occhio bionico
L’occhio bionico di cui parla Annalisa Minetti è un microdispositivo che viene inserito sotto la retina ed è dotato di centinaia di minuscoli sensori ottici che trasformano le immagini in segnali elettrici, che vengono poi inviati al cervello consentendo così la visione, seppur parziale.
L’operazione è poco invasiva perché il chip non ha cavi di abbigliamento: viene attivato da una telecamerina montata sugli occhiali, che ha il compito di ricevere le immagini e di inviarle al microchip. Questo oggetto è stato già impiantato in sette pazienti non vedenti, tra Francia e Stati Uniti. Tutti hanno riacquistato la capacità di distinguere gli oggetti e di leggere le lettere.
In attesa dell’intervento Annalisa Minetti continua ad utilizzare gli occhiali con telecamera che registra quello che si ha davanti a sé. Una tecnologia che ha cambiato in meglio la vita della Minetti, che è tornata a studiare. In questo periodo sta preparando la tesi: l’obiettivo per l’estate è la laurea in Scienze Motorie.