Arianna Mihajlovic è stata ospite da Silvia Toffanin, a un anno dalla morte di suo marito Sinisa.
L’ex allenatore è scomparso il 16 dicembre 2022, a causa di una leucemia che lo ha colpito qualche anno fa, la vedova ha rivelato che è stato molto difficile elaborare il lutto e che ha avuto bisogno di un analista. Dopo la sua morte, infatti, ha fatto fatica a sopravvivere.
“È stato un anno difficilissimo, ho alternato emozioni diverse, inizialmente non riuscivo a prendere coscienza di ciò che mi era successo, non riuscivo a fare nulla. Oggi, grazie ad un professionista, sto cercando di elaborare il lutto ed ho capito che devo andare avanti. Il mio analista mi ha detto: ‘Hai due possibilità o vivere o morire, cosa vuoi fare?’. Lo faccio per i miei figli e per Sinisa, voglio continuare a vivere la vita e ricordare sempre mio marito e portarlo sempre nel cuore. Era un uomo speciale e voglio ricordarlo in ogni momento e voglio che non si dimentichi mai“
Arianna ha raccontato come il marito ha scoperto della malattia e delle reazioni che hanno avuto.
“Era luglio e mi ero accorta che era più stanco rispetto alle altre volte, si addormentava spesso, ma mi ha detto che era perché veniva da una stagione complicata. Un giorno, dopo aver giocato una partita a tennis, non riusciva più a camminare, siamo andati in pronto soccorso, ma non abbiamo capito cosa avesse. Poi è partito per il ritiro e si è fatto un controllo a Bologna, è stato due giorni ad aspettare gli esiti da solo, senza dirci nulla, mi ha fatto stare male pensarlo solo con questa sofferenza. Poi, due giorni dopo, mi ha chiamata e mi ha detto che mi doveva parlare, io non pensavo ad una cosa del genere e bruscamente mi ha detto: ‘Amore ho la leucemia’. Io non ho reagito e sono rimasta in silenzio e l’ho raggiunto. La prima volta eravamo forti e combattevamo, pensavamo di vincerla, infatti ha subito il primo trapianto ed era tornato come prima“.
La vedova ha poi raccontato che il marito ha avuto una seconda ricaduta, quella che lo ha portato alla morte.
“Dopo due anni e mezzo ha avuto una ricaduta, uno dei momenti più brutti, lì ho capito che la situazione era grave. Poi ha subito un secondo trapianto, che è stato tostissimo. Per me sono stati anni devastanti, ho avuto degli shock per tutto quello che ho visto. I medici del Sant’Orsola hanno fatto il possibile per salvarlo, vedere nei suoi occhi il terrore, sono stati dei momenti traumatici, devo riprendermi ancora da questi momenti. Io ancora la notte ho questi flash delle cose brutte che ho visto. Lui, dopo il secondo trapianto andato male, aveva solo la possibilità di una cura sperimentale, inizialmente sembrava stesse andando bene, poi ha avuto un tracollo e i medici hanno detto solo a me, mi sono raccomandata di non dirgli nulla, che non c’era nulla da fare”.
Arianna ha anche parlato degli ultimi istanti di vita del marito, che ha condiviso insieme a tutta la famiglia
“La cosa ‘bellissima’ è stata che in quel momento eravamo tutti lì, i miei figli, il suo migliore amico, mia madre. Lui respirava a fatica, io gli ho stretto la mano e gli ho detto “Amore tranquillo ci penso io ai ragazzi, vai” e se n’è andato“.
Infine, Arianna ha parlato anche dei figli e del come hanno reagito al terribile lutto.
“I miei figli non si sono chiusi in loro stessi, sono molto attivi e forti, vogliono dimostrare al papà di essere forti e che vanno avanti. Mi auguro di trovare serenità con i miei figlie e con la mia famiglia e di continuare a vivere, come avrebbe voluto Sinisa“.