Altro flop della Rai. Chi continua a tirare la carretta sono i soliti volti noti che, citando Fabio Fazio, vanno bene per tutte le stagioni “politiche” (Carlo Conti, Milly Carlucci, Mara Venier…). Per quel che invece riguarda le novità introdotte in palinsesto si è innanzi a una caporetto. L’ultimo dato da incubo arriva da Liberi Tutti!, il nuovo format che ha esordito in prime time su Rai Due lunedì 23 ottobre. I risultati restituiti dagli ascolti sono i seguenti: 550.000 spettatori e 3.18% di share. Fare peggio significa sprofondare del tutto.
Giusto per far comprendere come le scelte della nuova governance Rai si stiano rivelando sbagliate, vanno ricordati gli esiti delle novità di questo inizio di stagione. Tutte deludenti. Fake News di Max Giusti (prime time Rai Due) non se lo ricorderà nessuno. E infatti anche in questo caso gli ascolti sono da dimenticare. Il reinserimento di Caterina Balivo nel pomeriggio di Rai Uno nemmeno ha garantito i risultati che ha saputo portare Serena Bortone. Anzi lo share è crollato di circa 3/4 punti (un capolavoro insomma). Per non parlare del Mercante in Fiera di Pino Insegno (sempre Rai Due, stavolta preserale), costretto a chiamare una serie di vip per racimolare 1/2 punti in più di share.
Le giustifiche di chi non va bene si sprecano. “Rai Due è in crisi identitaria, non è facile, è una mission impossible, etc. etc…”. Eppure Alessia Marcuzzi, lo scorso anno, con Boomerissima, è riuscita a imporsi. Non un successone, ma nemmeno il 3% di share. C’è poi il caso eclatante di Fazio, altro colpo di genio della nuova governance Rai che si è lasciata sfuggire Che Tempo Che Fa, approdato su Nove. Ebbene: il prime time di Nove è un miracolo quando supera il 3% (eccezion fatta per alcuni casi, tipo “Fratelli di Crozza). Fazio veleggia oltre il 10%, con oltre 2 milioni di spettatori.
Morale della favola? Quando si ha un’idea forte sviluppata a trecentosessanta gradi, dai social, alla scaletta, fino ai minimi particolari curati, i risultati arrivano. Altro che crisi d’identità del canale in cui si approda. Tornando a Liberi Tutti!, certo si è soltanto alla prima puntata, ma partire dal 3.2% vuol dire quasi sicuramente essere spacciati.
Il ritorno alla conduzione di Bianca Guaccero, affiancata dai Gemelli di Guidonia e da Peppe Iodice, è stato tutt’altro che felice, televisivamente parlando. Anche perché, c’è da dire che il format, per usare un eufemismo, non è stato pensato benissimo. Non basta inserire personaggi famosi nel gioco per costruire una trasmissione con della logica. L’idea dell’escape room, con il passare dei minuti, risulta ridondante, oltreché confusionaria.
Liberi Tutti! pare essere un mix mal riuscito tra Made in Sud e Stasera Tutto è possibile. Altro neo: va bene fare cabaret, va bene portare una ‘coloritura locale’, ma qualcuno può dire a Peppe Iodice che, se comunica sempre in napoletano, chi non è di quella zona fatica a comprenderlo?