Aurora Ramazzotti si svela in una nuova e profonda intervista per Vanity Fair, attraverso la quale parla della sua prima gravidanza. Per lei e il suo compagno Goffredo Cerza questo sarà il primo figlio e ora stanno trascorrendo gli ultimi momenti di noia. I primi tre mesi, però, per la figlia di Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti sono stati abbastanza duri. A rendere difficile questo periodo non sono state solo le nausee, ma anche le persone che la fermavano per strada e le chiedevano di tutto.
“Io non volevo parlarne, ma sorridevo lo stesso”, dichiara in questa intervista Aurora, che con papà Eros ha commosso mamma Michelle in prima serata durante una delle puntate di Michelle Impossible. Ma cosa le chiedevano queste persone che la fermavano per strada? La giovane Ramazzotti spiega cosa è accaduto nei primi mesi di questa sua prima gravidanza, durante il quale ha vissuto momenti duri.
“Le solite cose: come va, sei felice… Capisco la buona fede, però è facile diventare inopportuni. È un momento delicato, intimo, pieno di insicurezze. E non è solo perché il primo trimestre è a rischio. Ci sono quelle che adorano essere incinte – come mia madre – e altre, come me, che fanno più fatica: non è stato il periodo idilliaco che mi era stato dipinto, ero emozionata ma anche impaurita. Ed è doloroso parlarne perché ti senti sbagliata”
Aurora Ramazzotti incinta del suo primo figlio, di cui è stato spoilerato il nome di recente, oggi vuole dare voce a tutte quelle donne che non riescono a manifestare questi pensieri. “Mi dicevano che dovevo essere felice”, spiega la figlia di Michelle. Infatti, afferma che spesso le persone non accettano che una donna possa vivere questo periodo “in un modo diverso dall’entusiasmo”.
Aurora sottolinea che bisogna avere rispetto per le scelte prese dalle donne sul loro corpo. Pare che tutti i loro amici siano rimasti sconvolti dalla notizia sulla gravidanza. “La mia generazione vede la genitorialità come qualcosa che ti toglie. Forse io non sono così spaventata all’idea perché ho l’esempio di mia madre”, spiega la giovane Ramazzotti.
Ed è proprio sua mamma Michelle Hunziker che le ha fatto capire che “è possibile avere un figlio e anche una vita”. La maternità dovrebbe essere “un’aggiunta non una sottrazione”. Non è stato comunque facile per Aurora prendersi la responsabilità “per tutta la vita di un altro umano”. Durante la gravidanza, si è chiesta “che cavolo sto facendo?”, in particolare dopo aver scoperto che attende un maschietto.
D’istinto, infatti, la Ramazzotti avrebbe voluto accogliere una femminuccia. Il motivo? Ha visto crescere “più sorelle che fratelli” e dunque crede di avere più esperienza con una bambina. Al suo fianco c’è Goffredo, che ama tantissimo.
“Lui è davvero una persone incredibile. È un’anima antica intrappolata in un corpo giovane. Devo ringraziare tantissimo sua madre Francesca, che dice sempre: ‘Lo ho cresciuto pensando all’uomo che avrei voluto incontrare’. […] Io non mi sento al sicuro con me stessa, ma con lui sì. Lui è la mia casa, il posto sicuro a cui torno”
L’idea di stare insieme tutta la vita oggi “è quasi un’utopia”, anche perché Aurora stessa non ha vissuto “esempi di matrimoni duraturi”. Al contrario, i genitori di Goffredo stanno insieme da ben 37 anni. Il matrimonio non è per la giovane Ramazzotti una priorità. Come stanno reagendo Michelle ed Eros all’imminente arrivo del loro primo nipote?
“Mio padre è contento, mi chiede, è tenerissimo, mi emoziona. Mia madre è tutta un’altra storia: non si tiene, è come se avesse un figlio lei. Ha già la culla, il fasciatoio, il baby monitor, sta allestendo una stanza a casa sua. […] Ieri la guardavo, e la vedevo così contenta, mi commuovevo: cavolo, sono molto fortunata ad averla”
Infine, Aurora parla del motivo per cui in passato ha lasciato l’università. Tante ragioni hanno portato la Ramazzotti a prendere questa decisione. In particolare, aveva ricevuto “una minaccia di morte” e ha dovuto iniziare a girare con una guarda del corpo, cambiando il suo stile di vita. La prima fase di questo periodo è stata per lei complicata, in quanto si sentiva come in un tunnel: “Avevo paura a fare la spesa, figuriamoci a frequentare l’università”.