Gossip Baby K, la cantante si racconta dopo l’uscita di Buenos Aires
Azzurra Della Penna ha intervistato Baby K per Chi e ne è venuto fuori uno scambio che riguarda non solo il presente della cantante, che di recente ha rilasciato il suo singolo Buenos Aires, ma anche il passato, segnato da eventi, scelte e cambiamenti difficili: “Mi sembra – ha confessato a un certo punto – di aver vissuto tante vite”. Poi più di una dichiarazione sulla femminilità, a cui – ricordiamo – Baby K ha dedicato una canzone intera, Femmina Alfa, che valorizza la forza delle donne che hanno il coraggio di essere autonome e indipendenti. Un’intervista che insomma dovevamo riproporvi nelle sue parti essenziali.
Baby K Buenos Aires: come il Covid-19 le ha fatto cambiare idea
La cantante ha innanzitutto spiegato perché ha deciso di lanciare Buenos Aires prima dell’estate: “Quando ho capito – queste le parole di Baby K – che questo virus non ci avrebbe lasciato, mi sono anche resa conto che in questi tempi di quarantena la musica dà sollievo, forza, è vibrante, porta spensieratezza. Così mi sono detta: continuo a intrattenere”. Una scelta da apprezzare: anche dietro a un solo singolo c’è un progetto, un lavoro importante che rischia di essere compromesso se si sbaglia la data d’uscita; Baby K ha voluto rischiare e lo ha fatto per un nobile motivo.
Passato difficile Baby K: “Incompresa, diversa e sola”
Dopo aver parlato di musica la cantante si è soffermata proprio sulla sua infanzia: “Quando ero piccola – ha raccontato durante l’intervista –, i miei si spostavano o per lavoro o per mancanza di lavoro. E ogni volta dovevo ricominciare: con la lingua, la scuola, gli amici. In tanti momenti – ha poi aggiunto – mi sono sentita incompresa, diversa e sola […] oggi ho un mondo interiore ricco e sto bene con me stessa”. Proprio come una femmina alfa che “Non è – precisa – una panterona dominatrice, è una che sa andare avanti sapendo di avere dentro di sé tutte le risorse […] la femmina alfa è autonoma e indipendente, ma non è la negazione della femminilità […] Non dobbiamo scegliere, essere tante cose è un più, non è certo un limite”. Sante parole che le fanno senz’altro onore.