Kseniya Belousova, 34 anni, è diventata mamma per la seconda volta. Ieri 17 marzo 2021 è nata la sua seconda figlia, Naomi. A comunicare la lieta notizia è stata la stessa modella russa, tramite un radioso post su Instagram. Per chi non si ricordasse di lei, si rammenta che la Kseniya ha partecipato alla dodicesima edizione di Ballando con le Stelle (in onda su Rai Uno dal 25 febbraio al 29 aprile 2017), conquistando il terzo posto. Nel programma orchestrato da Milly Carlucci ha danzato con Raimondo Todaro. Nella squadra dello show ha saputo farsi apprezzare, lasciando un bel ricordo. Stefano Oradei, ad esempio, è stato uno dei primi a commentare il post in cui la Belousova ha annunciato la nascita di Naomi. “Congratulazioni”, ha scritto il ballerino professionista in forza a Ballando.
Ballando, Kseniya Belousova sta assieme al calciatore italo-nigeriano Ugo Ukah
Kseniya è nata e cresciuta in Siberia e a 16 anni ha iniziato a vincere diversi concorsi di bellezza in patria. Stregata dalle passerelle ha lasciato il suo Pese di origine per cercare fortuna negli Stati Uniti d’America. Negli Usa, inizialmente, si è mantenuta facendo la bagnina e la baby sitter, ma continuando comunque a sgomitare in passerella. Sforzo premiato visto che poi ha trovato quella fortuna tanto agognata e sperata, sfondando nel mondo della moda.
Vanta servizi per Playboy, per il rinomato marchio Guess e altri brand di spicco. È molto amica della top model Irina Shayk, nota al gossip planetario per alcune relazioni sentimentali avute con personaggi famosissimi, tra cui Bradley Cooper e Cristiano Ronaldo.
Da anni sta assieme al calciatore italo-nigeriano Ugo Ukah (l’atleta è nato in Italia, a Parma, il 18 gennaio 1984, ma ha esordito con la Nazionale di calcio della Nigeria, il 15 novembre 2011 contro lo Zambia). La coppia, prima di accogliere Naomi, ha dato alla luce Vivienne, che oggi ha 6 anni.
Kseniya e Ugo si sono innamorati tramite un colpo di fulmine. Nel corso degli anni hanno posato insieme diverse volte per dei servizi fotografici, come nel caso di Playboy.