Barbara d’Urso ‘indossa l’elmetto’ e mette alle strette Matteo Salvini a Domenica Live. Nel corso della puntata del 2 maggio, la conduttrice partenopea ha accolto in collegamento il leader della Lega chiedendogli spiegazioni sull’agire del Carroccio nei confronti del ddl Zan, disegno legge che vuole inasprire le misure contro gli omotransfobici (da sempre la 63enne napoletana lotta per i diritti civili).
Non solo: al politico milanese è stato anche chiesto di commentare il caos scoppiato in casa Rai, dopo che Fedez ha accusato Viale Mazzini di censura. Anche in questo caso c’entra la Lega: la vicepresidente di Rai Tre, Ilaria Capitani, avrebbe avuto qualche dubbio, per usare un eufemismo, sulla volontà di Fedez di leggere alcune frasi contro i gay nel corso del Concertone Primo Maggio. Frasi pronunciate da esponenti del Carroccio in passato. Alla fine il marito di Chiara Ferragni ha comunque letto le esternazioni incriminate.
Domenica Live, Barbara d’Urso mette alle corde Salvini
A inizio puntata, Salvini si collega, saluta Barbara e il pubblico. Clima disteso che si fa più cupo nel momento in cui viene mandata la clip in cui Fedez, al Concertone, legge le frasi dei leghisti contro i gay. Matteo ascolta e aggrotta il sopracciglio, cominciando a preparare la difesa. Prima di poterla esternare scatta un fuoriprogramma. Conclusa la clip in cui Fedez ha ricordato le ‘sortite’ leghiste contro il ddl Zan e contro la comunità Lgbtq, parte un applauso non previsto. La d’Urso se ne accorge, ovviamente. “Dunque, è partito un applauso virtuale dalla regia, non so per quale motivo”, precisa, lasciando intendere che la scelta dei battiti delle mani non sia dipesa da lei. Si va avanti.
Salvini cerca di spostare l’attenzione del tema pregnante (perché la Lega non vuole il ddl Zan?), finendo a parlare delle adozioni gay, non contemplate nel disegno legge in questione. Barbara lo sa e infatti lo mette alle corde: “Cosa c’entra questo?“. Il leader leghista continua, dicendo di essere d’accordo e sostenendo che chi si macchia di reati contro chiunque vada punito. Meglio ancora, rimarca, se si inaspriscono le leggi. Il punto è che il ddl Zan è osteggiato proprio dalla Lega. E infatti la conduttrice glielo ricorda nuovamente: “Ma perché voi osteggiate il ddl Zan?”.
Salvini torna a dire che una legge per tutelare chi subisce violenze c’è già e non crede che ne servano altre. La d’Urso non molla la presa e sottolinea che alcune persone non vengono menate a casaccio, ma proprio perché hanno un determinato orientamento. Il leghista cerca di salvarsi in corner, dicendo alla fine che sarebbe disposto a firmare “anche domani” la legge. Oibò, lo ha detto davvero? Sì. Però, come è noto, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.