Pochi giorni fa Beatrice Valli, ex corteggiatrice di Uomini e Donne ed oggi affermata influencer, ha reso disponibile per l’acquisto online la sua linea di abbigliamento per bambini con marchio Whatevs, pensato appositamente per il progetto. Nemmeno il tempo di mettere la merce in vetrina (digitale si intende, tramite lo shop online), che la compagna di Marco Fantini è stata attaccata da tantissimi utenti su Instagram, delusi dai prezzi proposti.
In effetti i ‘seguaci’ che seguono la Valli non hanno tutti i torti nello storcere il naso, se si considera che Beatrice, nelle scorse settimane, nel promuovere la linea in uscita, aveva parlato di “prezzi accessibili a tutti”. Certo il tema del costo è relativo. Ognuno ha il suo metro di valutazione. Per trovare un terreno comune nel ragionamento è bene quindi stabilire una sorta di parametro valido per la maggior parte della popolazione, il cosiddetto ceto medio.
Non si fa peccato a dire che una tutina per bambini al prezzo di 108 euro (55 euro la felpa, 53 euro i pantaloni) non è per nulla abbordabile per “tutti”. Stesso discorso vale per una giacca in denim proposta a 99 euro. Anche le T-Shirt non sono proprio ‘regalate’, per usare un eufemismo: 35 euro a capo, due euro in meno delle berrette che costano 33 euro.
Non si vuole mettere in dubbio né il gusto, né il fatto che i materiali utilizzati sicuramente saranno all’altezza della qualità-prezzo proposta, ma se si sbarca nel marcato parlando di prezzi “per tutti” e una tutina completa viene esibita a quasi 110 euro, beh, qualcosa non torna.
Beatrice Valli, gli utenti attaccano sui prezzi di Whatevs
In queste ore il profilo Instagram dell’ex corteggiatrice UeD è stato preso d’assalto. “Peccato però, aveva detto che i prezzi sarebbero stati accessibili a tutti”, uno dei tanti commenti a caldo in cui è trapelato malumore. “Una follia, meglio Zara”, ha tuonato un’altra ‘seguace’ a cui se ne sono accodate altre ancora. “Prezzi accessibili avevi detto”, le ha ricordato una donna.
C’è anche chi ha sollevato il tema della durata degli abiti dei bimbi, che, inevitabilmente, sono utilizzabili per poco tempo, visto che quando si è piccini si cresce in fretta e bisogna cambiare spesso il guardaroba. “Dice che hanno durata più lunga, ma un bambino cresce a vista d’occhio. Non serve che una tutina gli duri per 1 anno. Inoltre prezzi troppo alti per dei completi che a parer mio, senza offesa, sembrano dei pigiami”, il parere di una mamma che ha raccolto diversi consensi.
Da sottolineare che ci sono state tante persone che hanno apprezzato il lavoro svolto dall’influencer. Resta il nodo ‘prezzi accessibili a tutti’. Ecco, tutti tutti proprio no.