Tutto è pronto su Rai Uno per la messa in onda di una nuova fiction intitolata Black Out – Vite sospese che vede nel cast come protagonista assoluto il celebre attore Alessandro Preziosi. Si tratta di una nuova fiction diretta da Riccardo Donna ambientata in mezzo alle montagne che, per molti versi, potrebbe ricordare l’immane tragedia avvenuta nell’albergo Rigopiano. Ma è vero?
In realtà, per quanto nella storia ci possano effettivamente essere degli elementi simili a quanto accaduto nel 2017, gli autori hanno tenuto a smentire qualunque tipo di elucubrazione in merito. Come Riporta Il Giornale, per esempio, l’autore del soggetto Valerio D’Annunzio in merito ha dichiarato:
“Abbiamo troppo rispetto di quanto è accaduto, per fare della pornografia del dolore taglia corto l’autore del soggetto. E se nella nostra storia si può notare qualche somiglianza con la realtà, vuol dire che questa è riaffiorata solo in modo inconscio”
Di cosa parla la serie Black out? Tutti i dettagli
La nuova fiction con Alessandro Preziosi andrà in onda su Rai Uno ogni lunedì per un totale di 8 episodi della durata di cinquanta minuti circa. Lo show segue le disavventure di un gruppo di sciatori che sono rimasti bloccati in un albergo di lusso, a causa di una devastante valanga. La slavina ha bloccato la strada che porta alla valle del Vanoi (si trova in Trentino, proprio dove la serie è stata girata) e tutte le comunicazioni sono interrotte.
Preoccupati e infreddoliti, i protagonisti dovranno fare i conti non soltanto con le forze della natura, ma anche con loro stessi: in questo isolamento forzato emergeranno fra di loro tensioni e fantasmi e segreti inconfessabili.
La serie, una produzione italo-tedesca, vanta nel cast anche Rike Schmid, Marco Rossetti e Aurora Ruffino.
Cos’era accaduto all’Hotel Rigopiano
I fatti tragici che possono ricordare la trama di Black Out risalgono al 18 gennaio 2017, quando un’enorme frana di neve, ghiaccio e massi si abbatté sull’hotel Rigopiano, rinomata località di villeggiatura ai piedi dell’Appennino. La slavina provocò una vera e propria strage, uccidendo 29 persone e ferendone 11, di cui nove estratte per miracolo dalle macerie.
In quell’occasione, i responsabili locali dei soccorsi di zona non presero in un primo momento sul serio l’allarme lanciato dal personale della struttura: una leggerezza a dir poco fatale, che avrebbe ritardato l’avvio delle operazioni di salvataggio, già rese complesse dalle avverse condizioni meteo.