Sembrano ormai lontani i tempi in cui Oggi è Un Altro Giorno dominava il pomeriggio di Rai Uno. Con l’inizio dell’attuale stagione televisiva, Serena Bortone ha perso il suo posto d’onore sulla rete ammiraglia per passare a una collocazione “di nicchia” nel weekend di Rai Tre. La conduttrice, intervistata dal Corriere per l’uscita del suo primo romanzo, è tornata a commentare le scelte aziendali che hanno portato alla nascita del suo Che Sarà.
Lo sappiamo tutti: nonostante qualche gaffe qua e là, negli scorsi anni Oggi è Un Altro Giorno era diventato un punto di riferimento per il pubblico della tv generalista, riuscendo ad ottenere uno share che vantava il record di ascolti. Poi, con la nuova dirigenza, dopo vari retroscena era arrivata la notizia della cancellazione del programma emblema del pomeriggio di Rai Uno.
Così quest’anno Serena Bortone è tornata alla rete in cui è cresciuta, Rai Tre. In Che Sarà ritroviamo il suo stile, ma indubbiamente i toni sono diversi da quelli di Oggi è Un Altro Giorno e la collocazione è molto più difficile. Per questo gli ascolti stentano a decollare, anche se la giornalista continua a dimostrare la sua professionalità e versatilità nell’affrontare gli ospiti più disparati.
Raggiunta da Candida Morvillo del Corriere, Serena Bortone si è raccontata in occasione dell’uscita del suo romanzo A Te Vicino Così Dolce. Nell’intervista però, la conduttrice è anche tornata a commentare le scelte aziendali di cui è stata protagonista.
Sollecitata dalla Morvillo, la presentatrice Rai ha preferito non esporsi sulle motivazioni che avrebbero portato i dirigenti ha cancellare un programma record di ascolti come Oggi è Un Altro Giorno. Come già dichiarato precedentemente, la Bortone si è dichiarata un soldato dell’azienda pubblica e ha definito rispettabile la scelta compiuta dai vertici.
L’esperienza di Che Sarà su Rai Tre
Serena ha anche svelato le difficoltà che incontra scrivendo e conducendo la sua nuova trasmissione. Quando la giornalista del Corriere le chiede se gli ascolti di Che Sarà non decollano a causa del crescente sovranismo della terza rete statale, la Bortone spiega:
Stiamo prendendo le misure in uno spazio difficile e i segnali sono incoraggianti. Io cerco di fare un programma identitario per la Rai Tre in cui sono cresciuta, quella di Angelo Guglielmi, fatta di autenticità, verità, riflessione, attenzione agli ultimi.
In più la conduttrice ha fatto intendere che i dirigenti Rai le lascerebbero l’autonomia di dire ciò che più ritiene opportuno all’interno del suo spazio su Rai Tre. Commentando il suo dichiararsi antifascista infatti, la Bortone ha ribadito la sua libertà e ha confessato che – come è giusto che sia – l’affermazione fatta a Che Sarà non ha generato alcuna reazione da parte dei vertici dell’azienda.