Un’operazione a cuore aperto non è affatto una passeggiata. Lo sa bene Flavio Briatore che pochi giorni fa, durante un normale check di controllo ha scoperto di avere un tumore benigno al cuore, male che ha spinto i medici del San Raffaele di Milano a farlo andare immediatamente sotto i ferri. Il manager, intervistato dal Corriere, ha confidato di aver vissuto un grande spavento, anche perché non pensava in alcun modo di avere un cancro. Il 14 marzo è arrivata la diagnosi, il 19 l’intervento chirurgico che, fortunatamente, ha avuto esito positivo.
Briatore racconta come ha scoperto il tumore e lo spavento provato
“Lasciare mio figlio: ha solo 14 anni, è ancora piccolo”. Così l’imprenditore quando gli è stato chiesto cosa abbia temuto di più. Ha spiegato poi che durante il ricovero non ha avuto grandi pensieri: “Ero concentrato sulle dimissioni e sul restare in vita. Dobbiamo vivere anzitutto per noi stessi”. Ha pregato? “Sì. Noi esseri umani siamo egoisti, in quei momenti ti aiuta tutto. Però voglio al più presto andare nella Cattedrale di Monte Carlo, lo sento”.
Ad annunciargli che gli era stato trovato un tumore è stato il professor Zangrillo. Dai primi esami ha notato che c’era qualcosa che non andava al cuore. Così è stata eseguita una tac approfondita il cui esito è stato: tumore al cuore benigno ma da operare subito. Si arriva al 18 marzo, giorno del compleanno di suo figlio Nathan Falco. Briatore lo festeggia a Monaco, dove dimora da anni. Il giorno successivo torna al San Raffaele: alle 14 è sotto i ferri.
Mio figlio spaventato? “Sì, perché la sera dell’intervento ero completamente fuori uso, in rianimazione, e lui continuava a chiedere alla madre di potermi parlare prima di andare a letto. Il giorno dopo gli ho mandato un messaggino e lui si è rasserenato. Voleva venire subito a Milano, ma non volevo che mi vedesse in quelle condizioni. Così gli ho chiesto di aspettare e di non saltare la scuola. È venuto domenica”.
L’affetto per Elisabetta Gregoraci
L’incontro con il figlio, ha rivelato sempre Briatore, è stato commovente, con l’adolescente che piangeva: “È grande e grosso, è alto un metro e 88, ma ha il cuore di un bambino, è ancora piccolo. Si è molto emozionato”. Al fianco del manager piemontese, oltre a Nathan, c’è sempre stata l’ex moglie Elisabetta Gregoraci. Per lei l’imprenditore ha parole di profonda stima e intenso affetto: “Lei farà sempre parte della mia famiglia, mi ha dato la cosa più importante che ho, mio figlio. Già solo questo merita tutto il mio rispetto“.
Briatore ha potuto contare anche su Leni, la figlia avuta da Heidi Klum: “Se l’ho sentita? Sì, certo. Addirittura è stato Falco ad avvisarla subito”.
Briatore: “Ho pagato per operarmi”
Dopo la vicenda clinica di cui è stato protagonista, Briatore via social ha lanciato un appello per la prevenzione. Tutto bello e giusto, però in molti hanno sostenuto che la prevenzione è roba da ricchi e che i ‘comuni mortali’ non possono permettersi di eseguire check approfonditi in strutture specializzate per via dei vigenti costi fuori mercato. “È vero – ammette il manager – siamo dei privilegiati. Dovremmo tutti poter fare i check up. Ci sono cose per le quali centro, destra e sinistra dovrebbero essere uniti e una è il diritto alla salute”.
Come è noto Briatore da anni ha la residenza a Monte Carlo. Così c’è anche chi l’ha criticato, dicendo che vive all’estero ma che alla fine ha deciso di farsi curare in Italia. Pronta la replica dell’imprenditore: “Sono i soliti. Intanto per curarmi a Milano ho pagato, non l’ho fatto gratis. E l’ho scelto perché pur avendo vissuto in America, a Londra, in Francia, il livello degli ospedali italiani resta il più alto”.