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Nuovo capitolo sulla discussa tutela legale di Britney Spears. Da anni l’artista non può autonomamente gestire i propri beni e le proprie finanze. Il crollo della popstar è iniziato nel 2007 ed è esploso nel 2008, anni in cui è stata più volte ricoverata in cliniche private per provare ad uscire dal turbine dell’alcol e delle sostanze stupefacenti, oltreché da altri problemi personali. A oggi, sulle sue reali condizioni psichiche e di salute della Spears non è stata fatta totale chiarezza, almeno a livello pubblico.

Alla luce di ciò, l’avvocato di Britney, Samuel Ingham, nelle scorse ore ha affermato che dare a suo padre James più potere nella tutela legale sulla figlia sarebbe “altamente dannoso”. Parole che non arrivano casualmente bensì dopo che James ha avanzato innanzi alla corte una proposta. Proposta in cui ha sostenuto di aver perso alcuni dei suoi poteri da quando lui e la società Bessemer Trust sono diventati co-conservatori del patrimonio della Spears (la decisione della doppia tutela è stata presa nel novembre scorso).

Britney Spears: parla l’avvocato Ingham

La tesi di Ingham, come riferisce il sito anglosassone MusicNews.com, è la seguente: se James riuscisse ad ottenete pieno potere sulla tutela potrebbe selezionare lui stesso i consulenti finanziari professionali senza più consultare la Bessemer Trust. Un’ipotesi che il legale non vuole accettare e che non vede assolutamente di buon occhio. Motivo? Un tale scenario renderebbe del tutto marginale se non insignificante la presenza della società.

Ingham ha aggiunto di credere che James stia provando a far di tutto per far sì che la Bessemer Trust non diventi in alcun modo l’unico tutore di Britney. Che sarebbe proprio ciò che invece sarebbe gradito alla Spears, come lei stessa ha richiesto, fin dall’inizio della battaglia legale.

Così l’avvocato della popstar statunitense non solo non vuole che il padre della sua assistita non sia l’unico tutore legale ma che tale ruolo sia gestito solamente dalla Bessemer in un futuro non troppo lontano. La prossima udienza del caso è fissata per giovedì prossimo. In un caso tanto intricato, una sola cosa è certa: per Britney non c’è pace.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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