Il Fatto Quotidiano ha svelato oggi, 28 luglio, il prossimo cambiamento che avverrà in Rai. Il target, questa volta, è il giornalismo d’inchiesta: Report potrebbe perdere il suo storico posto nel lunedì sera di Rai 3, sostituito dal nuovo programma di Salvo Sottile. Un conduttore, Sottile, alquanto vicino alla nuova linea sovranista e Meloniana presa dall’azienda, senza contare il suo recente avvicinamento alla sottosegretaria leghista Lucia Borgonzoni.
Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, la trasmissione dell’ex conduttore de “I Fatti Vostri” sarà composta da 27 puntate da 100 minuti e sarà improntato in uno stile “anti-Report“. Presente nel programma Alessandra Frigo, la caporedattrice di Piazzapulita, il cui marito è Gianmarco Chiocci, l’ex direttore di Adnkronos a cui la destra Meloniana ha affidato la direzione del Tg1.
Dunque, Sigfrido Ranucci con il suo Report passerà alla domenica sera, dovendo affrontare una competizione sicuramente più tosta da battere. La notizia, seppur si tratti ancora solo di un’indiscrezione, ha suscitato la reazione immediata del sindacato dei giornalisti Rai, che ha annunciato una battaglia in risposta a questa decisione. Ecco quanto scritto nella nota rilasciata dall’Ugsigrai:
Dopo aver liberato il lunedì sera di Rai3 spostando alla domenica Report, al settimo piano di Viale Mazzini hanno pensato bene di mettere al suo posto una trasmissione prodotta da una società esterna, una redazione a cui non mancheranno prime utilizzazioni e un conduttore, Salvo Sottile, anche lui esterno, e per di più inciampato in un brutto post sulla segretaria del Pd Elly Schlein, corredato di bestemmia, post che ha poi disconosciuto. Ma questo caso non ha creato imbarazzo ai dirigenti Rai, che adesso premiano Sottile addirittura con una prima serata: il codice etico può attendere.
Il principale motivo di contesa riguarda, ovviamente, la scelta di spostare “Report” dalla serata del lunedì alla domenica, per poi rimpiazzarlo con un programma esterno prodotto da una società esterna. Questa mossa ha sollevato dubbi e preoccupazioni tra i rappresentanti sindacali, che vedono questa decisione come un ulteriore segnale di declassamento per il giornalismo interno dell’azienda. “Qualora le indiscrezioni di stampa dovessero essere confermate, ci troveremmo di fronte all’ennesimo schiaffo a chi lavora da anni in azienda e per l’azienda, e ai cittadini che pagano il canone”, hanno spiegato.
La protesta del sindacato dei giornalisti Rai
L’Ugsigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha sottolineato il fatto che non sia accettabile continuare a esternalizzare programmi importanti, soprattutto considerando l’esborso finanziario di circa 600 milioni di euro. La protesta riguarda quindi la politica di appaltare programmi a società e giornalisti esterni, quando invece ci sono risorse e professionalità interne altamente qualificate.
La nota inviata ai vertici Rai richiede delle spiegazioni chiare sulle motivazioni che hanno portato al cambio di programmazione di “Report“. I sindacalisti mettono in evidenza che la trasmissione gode di ottimi ascolti e di un’alta credibilità presso il pubblico, quindi non sembrerebbe esserci alcuna ragione valida per sostituirla con una produzione esterna. Inoltre, il sindacato chiede informazioni riguardo al costo della nuova trasmissione, poiché si ritiene che il denaro pubblico debba essere utilizzato in modo responsabile e trasparente.
“Non è accettabile che questo vertice, che ha già tolto la valorizzazione del giornalismo d’inchiesta dal contratto di servizio – introducendo invece la dieta mediterranea – giochi in questo modo con l’informazione del servizio pubblico. In Rai non c’è nessuna narrazione da cambiare, ma ci sono solo notizie da dare. Anche quelle che al potere non sono gradite“, hanno poi concluso. Insomma, la situazione è ancora in evoluzione e chissà se la protesta dei giornalisti Rai potrebbe finire per avere delle ripercussioni significative sulla programmazione e sulle decisioni dei vertici aziendali.