Si potrebbe pensare che la nuova fiction di Canale 5 Buongiorno, mamma! sia una storia nata e prodotta totalmente dalla fantasia dei suoi autori. Invece così non è. La serie tv, che già dalla prima puntata ha riscosso degli ottimi ascolti, ha tanto da raccontare e in particolare una storia vera. La vita di una famiglia molto simile alle altre ma che in realtà ha vissuto un episodio profondamente sconvolgente, che ha cambiato il loro equilibrio per sempre.
Questa è la storia di Angela Moroni, una donna che proprio come Anna Della Rosa nel film, a un certo punto della sua esistenza ha trovato un grosso intoppo: la malattia, tutto d’un tratto. E poi il coma. La fiction di Canale 5 è dunque ispirata a fatti davvero accaduti. È stata la stessa sceneggiatrice Elena Bucaccio ha parlarle nel comunicato stampa di Buongiorno, mamma!
L’idea è arrivata quando un giorno ha letto un trafiletto di giornale che parlava di Angela Moroni e di suo marito Nazzareno che, con cura e dedizione, aveva portato sulle spalle il fardello della sua malattia. Insieme a lui le loro figlie non si erano mai arrese. La Bucaccio fu colpita talmente tanto dall’emozionante storia che alla fine si ritrovò nello studio di Luca Barnabei, in prede alla commozione, a raccontare ciò che quelle poche righe le avevano fatto provare.
E così nel bel mezzo della pandemia è nata Buongiorno, mamma!, la fiction che ha fatto scendere qualche lacrimuccia, già dalla prima puntata gli spettatori di Canale 5. Ma qual è l’effettiva storia vera della donna che ha ispirato la stesura di una scenografia con protagonista Anna Della Rosa (Maria Chiara Giannetta)?
Buongiorno, mamma!: la storia vera
Nella fiction di Canale 5 Anna Della Rosa è costretta in un coma profondo. I suoi figli e suo marito la accudiscono per anni nella loro casa e lei, per parte sua, veglia su di loro, anche se in maniera diversa rispetto a come farebbe una mamma “normale”.
La storia a cui è ispirata la trama è quella di Angela Moroni, 64 anni e madre di 5 figlie. Il 25 gennaio del 1988 si sentì male a causa di un calo di potassio e da quel giorno cadde in un sonno profondo che durò per 29 anni. Nazzareno, diacono e catechista, portò la sua testimonianza raccontando che da quel momento in poi passarono di clinica in clinica per cercare di riportare Angela fra loro. Alle risposte negative dei medici su una sua eventuale ripresa decisero di trasferirla a casa, l’unico luogo dove sarebbe dovuta stare.
E da quel giorno per Angela iniziò una vita diversa, in cui non mancò mai di essere il centro della sua famiglia. Tuttavia, mai passò per la testa al marito Nazzareno di farle staccare la spina. Lo stesso Nazzareno a La Croce quotidiano aveva raccontato del funerale della moglie come di una festa: “Il funerale di Angela è stata una festa perché Angela non è sparita nel nulla, ha iniziato una nuova vita, una vita senza fine, una vita eterna”