Carlo Conti torna con Top Dieci stasera su Rai Uno e per l’occasione è stato intervistato da Vanity Fair. Un’occasione per parlare non solo del ritorno del programma dedicato al mondo delle classifiche, ma anche per una riflessione sulla televisione e sulla sua carriera. Carlo Conti ha spiegato innanzitutto che in Top Dieci non è cambiato molto rispetto alla passata edizione perché le regole anti Covid sono ancora vigenti. Niente pubblico quindi, non ci sarà un’orchestra e anche gli ospiti sono in numero ridotto. Rispetto alla prima edizione però ci sarà qualche piccola aggiunta.
Il conduttore ha annunciato uno studio nuovo rispetto allo scorso anno, quando invece era stato adattato quello della Corrida. Ci saranno diciotto persone del pubblico che commenteranno le classifiche e potranno aiutare le due squadre in gioco. Inoltre ci sarà un corpo di ballo e i ballerini indosseranno i vari capi di abbigliamento delle classifiche. Nella prima edizione invece c’erano dieci manichini.
Nell’intervista poi gli hanno chiesto di ripensare ai suoi primi anni in Rai. Era la metà degli anni Ottanta, una tv molto diversa rispetto a quella di oggi, anche per una questione di budget: prima c’erano più soldi per preparare un programma, ma anche più tempo quindi erano più curati. Ma questo spunto ha indotto Carlo Conti a fare una riflessione sul ruolo dei social network e non solo. Le sue parole:
“Oggi manca un po’ di libertà che c’è stata tolta dai social e dal politicamente corretto: stiamo perdendo, non solo in tv, la leggerezza e la possibilità di ironizzare su tante cose. Se guardiamo alcuni sketch comici di quel periodo rimaniamo allibiti, oggi tutti griderebbero allo scandalo”
In effetti le polemiche sollevate dai social e dalla rete in generale sono all’ordine del giorno. Il pubblico oggi guarda la tv con occhio critico, pronto a puntualizzare tutto e a sollevare polemiche. Si è persa la spensieratezza e la voglia di passare qualche ora di leggerezza e divertimento. Ai programmi e ai suoi protagonisti non gliene fanno passare una: basta pensare allo stesso Tale e Quale Show di Carlo Conti come anche al più recente sketch di Gerry Scotti e Michelle Hunziker. Cose che anni fa non accadevano, la comicità era più libera così come i protagonisti della tv si ponevano meno limiti. Alcuni giusti, alcuni sbagliati non ci sono dubbi. Ma il troppo stroppia sempre, in qualsiasi ambito.