Il 13 marzo di avvicina: è la data in cui Carlo Conti taglierà il traguardo dei 60 anni. Dunque, tempo di bilanci, riflessioni e, perché no, anche di ricordi. Ma per il conduttore toscano è soprattutto il tempo dell’amore. Quello provato per la moglie Francesca Vaccaro e per il figlio Matteo. A proposito di consorte e nozze: nel 2012 è capitolato, raggiungendo l’altare e smettendo i panni di “single incallito”. Una chicca che in pochi sanno è che sul matrimonio ci ha messo lo zampino Antonella Clerici, come ha narrato lo stesso Conti in una lunga intervista al Corriere della Sera.
Con Francesca la sintonia è alle stelle tanto che Carlo parla, in riferimento alla relazione, di “condivisione gigante”. Eppure per molto tempo è stato affetto dalla ‘Dongiovannite’. “Non ho mai convissuto, sono sempre stato un single incallito. Giorgio Panariello e Pieraccioni pensavano che fossi l’Alberto Sordi del gruppo, che non si sarebbe mai sposato”, spiega. E invece anche i più duri alla fine vengono a volte ‘spezzati’. Nel suo caso ci ha pensato la costumista Francesca.
Quando ha capito che quella che sarebbe diventata sua moglie era la donna con la quale abbandonare la vita da single? “Una sera, sono rientrato dopo l’ennesima cena con amiche e ho sentito il bisogno di un altro tipo di vita, di focolare domestico. Per fortuna, Francesca era ancora pronta a riaccogliermi per la seconda o terza volta”, spiega, aggiungendo alcuni particolari assai curiosi su come fece a convincere la Vaccaro a sposarlo.
“L’ha capito dai miei occhi e perché le ho detto: ti voglio sposare”, confida. In realtà, però, ci fu lo zampino di Antonella Clerici sull’agire di Carlo. Diciamo che la conduttrice consigliò all’amico di giocarsi la carta ‘romantica’: ” Poi, avevo seguito il consiglio di Antonella, che m’aveva detto: guarda Ciccio, stavolta o vai col brillozzo o non la ribecchi più”. E a quanto pare il brillozzo arrivò. Infatti giunsero anche le nozze.
Capirolo ‘pensione‘: fino a quando proseguirà con la tv? Il conduttore per prima cosa sottolinea che negli ultimi anni ha rallentato molto, lasciando la conduzione quotidiana per vivere maggiormente al fianco della famiglia, godendosela di più. “Ero pendolare con Roma, ma per crescere Matteo volevo una dimensione più provinciale”, narra. Dunque? “Se a 60 anni continuassi a correre come a 20 o 50, vorrebbe dire che non ho capito qualcosa della vita”, aggiunge, affermando che desidera tutto quello che ha e che ha tutto quello che ha desiderato. Insomma, Carlo è soddisfatto e contento. La pensione in questo momento può attendere, ma prima di tutto viene la famiglia e il suo benessere. Dalla serie chi ha orecchie per intendere, intenda.
Infine una battuta sugli ascolti tv: nono sono pochi coloro che lavorano in tv che alle 10 di mattina, quando escono i dati del giorno precedente, non stanno nella pelle. Carlo non fa parte di questi: “Non mi arrabbio mai, non so cos’è stare in tensione, non ho l’ossessione degli ascolti”.