Carlotta Mantovan racconta il primo Natale senza Fabrizio Frizzi: il momento delicato e i tre pilastri su cui costruire il futuro
Il 26 marzo 2018 se ne andava Fabrizio Frizzi. Il vuoto lasciato dal conduttore tuttora è ampio e profondo; ma la vita di chi resta deve pur continuare. Lo sa sua moglie Carlotta Mantovan, che ha passato il primo Natale senza l’amato marito. La giornalista e conduttrice ha raccontato alla rivista Diva e Donna come sono sono andate queste sue ‘inedite e delicate’ feste natalizie, narrando di essersi concentrata sulla figlia Stella di cinque anni (il frutto d’amore avuto con Frizzi), pilastro imprescindibile per guardare e costruire il futuro dopo Fabrizio.
“Da lei non mi separo mai. Dedico a Stella tutto il tempo che posso. Da quando si sveglia a quando si addormenta”
Ed è proprio la figlia ad averle dato la forza di proseguire durante queste feste di Natale. Gli addobbi tradizionali, le decorazioni, i sorrisi sulle labbra… insomma il tipico clima natalizio non è mancato, nonostante l’assenza di papà sia ben presente e il ricordo sia vivido. “Da lei non mi separo mai. Sono una mamma superchioccia…”, ha confidato la Mantovan: “Dedico a Stella tutto il tempo che posso. Da quando si sveglia a quando la accompagno all’asilo… a quando si addormenta”. Se la figlia è il ‘centro di gravità permanente’, per Carlotta ci sono anche altri due pilastri su cui poggiarsi: gli amici e l’equitazione.
Fabrizio Frizzi: la malattia e l’addio il 26 marzo 2018
Fabrizio Frizzi il 23 ottobre 2017 venne colto da una lieve ischemia cerebrale mentre stava registrando una puntata del quiz L’eredità. Ricoverato al policlinico Umberto I, dopo esami ed accertamenti venne dimesso in novembre. Dopo qualche settimana di riposo riprese il suo lavoro in tv. Poi, a fine marzo, a poche ore da una sessione di registrazione televisiva, le sue condizioni peggiorarono improvvisamente e fu ricoverato d’urgenza per emorragia cerebrale all’ospedale Sant’Andrea di Roma. Non riuscì a superare la crisi e morì nelle prime ore del 26 marzo.