Carmen Russo racconta come sta vivendo la quarantena insieme al marito Enzo Paolo Turchi e alla figlia Maria
Carmen Russo ha raccontato la sua esperienza di quarantena al settimanale Nuovo. Quarantena che la nota soubrette sta trascorrendo con il marito Enzo Paolo Turchi e con la figlia Maria, che ha 7 anni. L’ex concorrente dell’Isola dei Famosi e del Grande Fratello Vip ha un desiderio per il futuro: appena il virus sarà sconfitto vuole tornare al Santuario di Medjugorie, dove si era recata con il marito prima della nascita della figlia. Carmen è molto legata a quel posto e vuole tornarci per ringraziare la Madonna e per chiedere conforto per affrontare al meglio il periodo che verrà. Perché la 60enne ed Enzo Paolo, come tante altre famiglie italiane, hanno subito una perdita economica non indifferente.
Carmen Russo: “Siamo fortunati ma…”
“Noi siamo fortunati perché c’è tanta gente che non ha i soldi per fare la spesa, ma con la chiusura della nostra scuola di danza abbiamo subito una forte perdita economica. E soprattutto siamo consapevoli che, finita l’emergenza, saremo tutti più poveri e le famiglie avranno altre priorità rispetto al frequentare lezioni di ballo. Noi, ovviamente, speriamo che ci sia, invece, una ripresa veloce e serena. Vedremo”, ha raccontato Carmen Russo alla rivista diretta da Riccardo Signoretti. “Appena il Coronavirus sarà sconfitto torneremo a Medjugorjie in pellegrinaggio. Per ringraziare la Madonna e anche per chiederle l’illuminazione per affrontare al meglio il periodo che verrà”, ha aggiunto.
Carmen Russo: “La natura va rispettata”
Su quello che resterà dopo l’esperienza della pandemia, Carmen Russo non ha dubbi: “La consapevolezza che non siamo i padroni del mondo, che la natura va rispettata e non calpestata. E poi questo virus ha reso più evidenti tanti problemi come la violenza domestica sulle donne e le difficoltà dei disabili nella nostra società. Bisogna trovare soluzioni efficaci”.
La scuola di ballo di Carmen e Enzo Paolo
Carmen Russo e il marito Enzo Paolo Turchi gestiscono due scuole – una a Napoli e l’altra a Palermo – dai primi anni Duemila.