Carolina Stramare, quanto manca la madre: lettera a cuore aperto di Miss Italia. Il Natale si avvicina e l’assenza della figura materna pesa
Il Natale si avvicina e il clima di festa intimo e familiare inizia a pervadere le case. Il contraltare di questa atmosfera lieta e fraterna, sono le assenze, che, mai come in questo periodo, si fanno sentire ancor più. Così, Carolina Stramare, fresca Miss Italia 2019, ha voluto dedicare una ‘lettera’ social alla madre, venuta a mancare l’1 luglio 2018. Un messaggio in cui ha confidato quanto pesi la mancanza della figura materna e quanto sia forte la voglia di volerla stringere a sé. Ricordiamo che la Miss, sul tema, è sempre stata molto ‘abbottonata’, cercando di evitare – lei stessa lo ha dichiarato recentemente – il ‘vittimismo’.
Carolina alla madre: “Sapessi quante cose devo raccontarti!”
“Stamattina sono tornata a casa e finalmente mi sono decisa a fare l’albero”, scrive Carolina sul suo profilo Instagram ‘parlando’ con mamma, “Mi sono resa conto che scegliere la disposizione delle palline quest’anno è stato un po’ più faticoso. È un po’ confusionario, sai che mi piace esagerare, ma tutto sommato dopo aver bruciato qualche lucina me la sono cavata…come sempre eheh…” La Stramare prosegue, confessando che l’assenza pesa non poco: “In questo periodo la voglia di abbracciarti forte che più forte non si può oltrepassa ogni confine. Sapessi quante cose devo raccontarti! Ti penso sempre e mi manchi così tanto. Ps. Qualche addobbo lo abbiamo cestinato, non offenderti, ma il Babbo Natale arrampicato alla ringhiera l’ho sempre un po’ sofferto”.
Miss Italia sulla mamma: “Ti rendi conto che quando una persona ti manca, ti manca tutto di lei”
Carolian Stramare, nella prima intervista dopo l’incoronazione a Miss Italia, così si esprimeva circa la morte del genitore. “Vivevamo insieme, i miei si sono separati, e litigavamo tantissimo, sulla quotidianità”, raccontava nella trasmissione Vieni da Me (Rai 1). “Poi – aggiungeva – ti rendi conto che quando una persona ti manca, ti manca tutto di lei. Quando è morta mi sono estraniata, mio papà, poverino, è stato un po’ il mio capro espiatorio. Ero arrabbiata. Non con i miei nonni: io ho sofferto, ma loro hanno sofferto più di me.”