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caterina balivo sfondo rossoCaterina Balivo e l’abito a strisce (foto) a Vieni da Me nel Giorno della Memoria: sul web piovono critiche sulla conduttrice

Caterina Balivo e quel vestito che provoca qualche mugugno. Su Twitter, alcuni utenti hanno criticato la scelta delle conduttrice di indossare un abito a strisce (grigio-chiaro e nere) in questo preciso giorno, ossia il 27 gennaio 2020. Motivo del disappunto dei telespettatori? Oggi si celebra Il Giorno della Memoria, la ricorrenza internazionale atta a commemorare le vittime dell’Olocausto. E qualcuno ha fatto un parallelo ‘azzardato’ tra il vestito della conduttrice e gli abiti fatti indossare al tempo della persecuzione e della Seconda Guerra Mondiale ai deportati dei campi di concentramento. Da qui i biasimi rivolti alla conduttrice di Rai Uno.

balivo giorno della memoria

I tweet a caldo contro Caterina Balivo e l’abito

Tweet a caldo: “Segnalo la Balivo che a Vieni da Me si è vestita come un deportato per il giorno della memoria. Che cattivo gusto”. “Balivo, oggi quelle strisce non si indossano con il tacco 12, si rispettano d basta”. “Bella la scelta della Balivo di vestirsi a righe ne Il Giorno della memoria”. “La mi’ mamma di 90 anni ha detto: ‘Ma proprio oggi la Balivo si doveva vestire così?’. Orribile e di cattivo gusto e non solo perché lo indossa oggi”. “Cateri’ io capisco la memoria di oggi, ma vestirsi così ? Lo so che è tutto già stabilito però…”. “Il codice a barre di Caterina Balivo”.  C’è poi stato chi ha espresso solo una critica di gusto, senza tirare in ballo il Giorno della Memoria: “Ammazza quanto è brutto il vestito di oggi della Balivo”. “Oggi la Balivo è vestita peggio di Filippa Lagerback.”

https://twitter.com/SILVIA20515817/status/1221797169298116608

https://twitter.com/AndLunardi/status/1221780671384956928

Perché il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria

Ricordiamo che Il Giorno della Memoria si celebra ogni 27 gennaio perché in quel giorno, nel 1945, le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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