Rosita Celentano scende in difesa di papà Adriano: “Adrian lo ha reso immortale”
‘Adrian’ ha fatto discutere molto. Il cartoon ideato, scritto e diretto da Adriano Celentano, continua a tenere banco nel dibattito televisivo italiano. Le voci critiche si sono levate ancor più forte dopo la seconda puntata che ha dovuto fare i conti con il crac degli ascolti. Oggi, a parlare è la figlia del Molleggiato, Rosita. La conduttrice lo fa lungo le colonne della rivista Spy (in edicola da domani 25 gennaio), riportando anche il pensiero del padre che, nonostante diversi mugugni, pare contento dell’operazione: “Mio padre è soddisfatto, non è dispiaciuto. Non è ancora il momento di fare un bilancio perché questo progetto è agli inizi, mancano ancora diverse settimane… Solo una cosa è certa: con Adrian, Celentano è diventato immortale“.
Adrian e le critiche: la difesa di Rosita Celentano
“Credo sia abbastanza irrilevante andare alla ricerca dei perché. Io credo che un artista genuino e coraggioso come mio padre faccia bene a fare quello che il suo istinto gli detta”, prosegue Rosita nell’intervista. “I fan hanno già capito, semmai non lo capirà la piccola fetta dei non fan, i quali non vedono l’ora di attaccarlo per avere un momento di gloria. E comunque non è obbligatorio capire subito tutto nella vita…ognuno ha i suoi tempi”, ha aggiunto, riferendosi alle critiche piovute sul cartoon. Spazio poi alla scelta di andare in onda in prime time, ossia una decisione non condizionata dalle logiche degli ascolti. Infine l’opinione sul trash televisivo e gli spettatori ‘attivi’ e ‘passivi’.
“Con mio padre si diventa spettatori ‘attivi’ invece che passivi di fronte a programmi trash”
“A volte è positivo sperimentare e non farsi soltanto condizionare dai punti Auditel. Va bene fare cose leggere che raccolgono una larga fetta di pubblico, ma è anche bello e giusto rischiare e proporre qualcosa che viene visto come una estrema novità“, argomenta Rosita che specifica come le decisioni impopolari, a volte, non è detto che siano errate. “Sono le cose spesso credute ‘impopolari’ che ci permettono di riflettere e crescere. Con mio padre si diventa spettatori ‘attivi’ invece che passivi di fronte a programmi trash. Non mi vengono in mente altri programmi che dopo la messa in onda coinvolgano così tanta gente a parlarne”.