Questa mattina L’Espresso ha pubblicato la copertina del nuovo numero con Chiara Ferragni mostrata come Joker. Subito è nata una serie di polemiche, ma forse non tutti sanno che non è la prima volta che il settimanale usa questi toni.
“Alla vigilia della festa della donna viene pubblicata una copertina per deridere Chiara Ferragni“, così tuona qualcuno, buttando la polemica sul femminismo e non su ciò che effettivamente scrive il settimanale.
“Ferragni Spa. Il lato oscuro di Chiara“, titola L’Espresso. Poi aggiunge: “Una rete ingarbugliata di società, una girandola di quote azionarie. Tra partner ingombranti, manager indagati e dipendenti pagati poco. L’influencer è a capo di un impero dove la trasparenza non è di casa“. In realtà il settimanale ha fatto un’inchiesta molto approfondita sul caso Ferragni, ma spesso ci si sofferma sull’apparenza, o meglio sulla copertina.
Su X sono tanti i commenti che sottolineano quanto sia inopportuna e non rispettosa nei confronti di una donna. O quanto sia becera questa forma di giornalismo. In questo modo in tanti si sono soffermati sull’immagine di Chiara, non leggendo nemmeno il titolo in basso da cui si capisce benissimo dove il settimanale voglia andare a parare.
Quanto la polemica sia inutile si sottolinea dal fatto che non è la prima volta che L’Espresso fa questo tipo di copertine. Giorgia Meloni, Donald Trump, Silvio Berlusconi: da anni ormai il settimanale usa la satira per parlare di alcuni casi sociali e mediatici importanti. Può non essere condiviso questo modus operandi ma prima di lanciare un’accusa bisognerebbe informarsi sui precedenti.
Ferragni è vittima del sistema?
Da qualche settimana sta circolando molto la narrazione di Chiara come vittima di un grandissimo fraintendimento. Analisi del tutto sbagliata poiché dietro all’errore di comunicazione ci si dimentica che c’è stato un grande sbaglio commesso o per intenzionalità o per superficialità.
Ad oggi per l’influencer sta risultando davvero difficile recuperare credibilità davanti gli occhi dei followers che l’hanno abbandonata o dei brand che non vogliono più alcuna collaborazione con lei. Nascondersi dietro il ruolo della vittima sembra un’ottima via di fuga. Poiché davanti ai Ferragnez, non si sa come, ma molti perdono senso critico e si è pronti a perdonare l’errore fatale.
Prima l’intervista al Corriere della Sera, poi quella da Fabio Fazio. Chiara si è mostrata come la vittima di un sistema incapace di perdonarla e pronta a giudicarla. Forse anche questa copertina sarà l’ennesimo pretesto per sottolineare quanto la gogna mediatica le possa far male. Ma un’ammissione vera delle colpe forse sarebbe il primo passo da compiere per cercare di ricostruirsi un’immagine.