Nuova svolta nel caso Pandoro. Al contrario di quanto aveva annunciato mesi fa, Chiara Ferragni ha deciso di rinunciare al ricorso. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il team di Ferragni presenterà proprio oggi, 4 luglio, al TAR del Lazio la rinuncia al ricorso contro l’AGCM per il caso Pandoro. L’influencer ha deciso di non procedere con la richiesta di annullamento delle sanzioni, che complessivamente raggiungono circa un milione di euro.
L’udienza di merito presso il TAR del Lazio era programmata per il prossimo 17 luglio e doveva esaminare i ricorsi amministrativi presentati lo scorso febbraio. Com’è noto, la Ferragni e i suoi avvocati avevano richiesto l’annullamento della decisione dell’Antitrust, che a dicembre 2023 aveva multato le società dell’imprenditrice, Fenice e Tbs Crew, per oltre un milione di euro a causa della presunta pubblicità ingannevole relativa alla vendita del pandoro Pink Christmas targato Balocco, assicurando al pubblico che una parte dei guadagni sarebbe stata donata all’ospedale Regina Margherita di Torino. Donazione, però, mai fatta da Chiara Ferragni.
Chiara Ferragni fa dietrofront con l’Antitrust: ecco perché
Ma, c’è un motivo preciso dietro questa scelta di Chiara Ferragni e il suo team. Il passo indietro dell’imprenditrice digitale rientrerebbe in un accordo informale con l’Antitrust, che chiuderà senza sanzioni l’altro caso di pubblicità ingannevole in corso, ovvero quello riguardante le uova di Pasqua. Difatti, lo scorso aprile, l’AGCM ha avviato una nuova indagine nei confronti dell’influencer e dell’azienda Dolci Preziosi per la vendita di uova di Pasqua, con accuse simili a quelle del caso del pandoro Balocco.
Grazie a a questo dietro front, però, fonti vicine alla Ferragni hanno riferito al Messaggero che non verrà inflitta alcuna sanzione. Il caso verrà quindi chiuso semplicemente con l’assunzione di impegni da parte delle società dell’influencer cremonese. Insomma, dopo una serie di sconfitte (ultima delle quali la chiusura della boutique in via Capello a Milano), Chiara ha cercato di trovare un accordo con l’Antitrust per poter chiudere il prima possibile questa vicenda e, soprattutto, evitare di avere ulteriori problemi con il coinvolgimento del caso relativo alle uova di Pasqua.