Claudia Galanti e la ricorrenza della morte della piccola Indila
Dicembre è un mese molto particolare per Claudia Galanti, perché nel 2014 accadde qualcosa che la segnò per sempre e che stravolse la sua vita: la sua bambina, Indila Carolina, perse la vita. La piccolina aveva solo 9 mesi, e Claudia purtroppo in quel momento non era con lei. La showgirl, quando apprese la terribile notizia, si trovava in aeroporto e a comunicargliela fu la sorella di Arnaud Mimran, suo ex compagno e padre della bambina. La perdita della sua terzogenita per Claudia è una ferita che mai si rimarginerà. Perdere un figlio, per una madre è la cosa più dolorosa che può capitarle. E oggi la Galanti ha voluto rivolgere un pensiero proprio alla sua bambina. Nessuna parola particolare, ma un’immagine forte che invece narra tanto. Che descrive quanto sia grande la sua sofferenza.
Claudia Galanti e il ‘suo’ cuore spezzato : quando un’immagine dice più di 1000 parole
Sul suo profilo Instagram, infatti, ha postato un cuore con un foro al centro dal quale spunta una fiammella. Claudia si è limitata a scrivere: “1 Dicembre”, ma ovviamente tutti hanno capito che il riferimento è diretto alla sua Indila. E tutti i suoi follower le hanno lasciato cuori, abbracci, piccole preghiere e frasi ricche d’amore e dolcezza. La Galanti ha ricevuto parole di sostegno proprio da tantissime madri che le hanno scritto, però, anche di non abbattersi perché la sua bambina le è vicino e sarà così per sempre. Del resto, proprio come qualcuno le ha scritto: “I ricordi uniscono ciò che il destino separa”.
Claudia Galanti: “Vorrei tantissimo raggiungere Indila, ma non posso”
La rassegnazione dopo la scomparsa di sua figlia, avvenuta il 3 dicembre 2014, per Claudia non è mai arrivata. Di recente, la showgirl è stata protagonista di una delle intense interviste del programma tv Seconda Vita e a Gabriele Parpiglia ha rivelato: “Io vorrei tantissimo raggiungere Indila, ma non posso”. A donarle la forza di andare avanti sono gli altri suoi due figli. La modella ha confessato, però, di aver un grande rimorso: non aver acconsentito all’autopsia sul corpicino di sua figlia: “Qualcosa non mi è chiaro. Questo pensiero mi tormenta tutte le notti. Mi tormenta sempre. Io non vivo, ma sopravvivo”.