Claudia Galanti, nuove confessioni sulla morte della figlia. Retroscena autopsia: “Ho sbagliato… Ho pensato di diventare pazza”
Claudia Galanti, che sarà protagonista della puntata di Seconda vita (il programma di Gabriele Parpiglia, Real Time mercoledì 6 novembre), è tornata a parlare della morte della figlia Indila, avvenuta nel 2014. Un episodio che non le dà pace e che continua a riaffacciarsi nella sua mente. Anche perché Claudia, a distanza di 5 anni, si è pentita di una decisione presa in quei giorni difficili. Nella fattispecie ha rivelato che se potesse tornare indietro, darebbe il consenso all’autopsia; consenso che non diede all’epoca.
“Io ho detto no all’autopsia. Oggi ho capito di aver sbagliato”
“Quando Indila è deceduta, io ho detto no all’autopsia. Oggi ho capito di aver sbagliato. Qualcosa non mi è chiaro. Questo pensiero mi tormenta tutte le notti. Mi tormenta sempre. Io non vivo, ma sopravvivo”, ha dichiarato la Galanti, la cui vita ha subito dei forti scossoni dopo la scomparsa della figlia e l’arresto dell’ex marito, l’imprenditore Arnaud Mimran con cui ha chiuso la relazione nell’estate del 2014. Con lui ha avuto tre figli: Liam Elijah, nato il 3 aprile 2011, Tal Harlow, nata l’8 giugno 2012 e Indila Carolina Sky, nata il 21 marzo 2014 e venuta a mancare nella notte del 3 dicembre 2014, a causa di un batterio, per soffocamento. La piccola si è spenta nel sonno.
“In Francia non sono Claudia Galanti ma l’ex donna di un detenuto”
“Il mio ex compagno è in carcere”, ha raccontato a Seconda Vita la modella, “In Francia non sono Claudia Galanti ma l’ex donna di un detenuto. Andare in giro significa abbassare lo sguardo per paura della gente. Ho vissuto prendendo farmaci ogni giorno. Anche sette, otto pillole. Ho pensato di diventare pazza. C’è stato un momento in cui non parlavo più. Poi la cucina per un po’ mi ha salvato e l’amore per i miei figli mi ha fatto alzare dal letto. Ma ricado, ricado ancora, sempre. Il pensiero, il colpo di Indila mi tormenta.”