Claudio Gioè è il protagonista della nuova serie tv Rai, Makàri, che con i primi due episodi ha raccolto davanti allo schermo più di 6 milioni di telespettatori. Nella fiction l’attore veste i panni dello scrittore Saverio Lamanna che, dopo essere stato licenziato dal ministero degli interni di Roma, torna in Sicilia per riscoprire la sua terra natia.
Un viaggio introspettivo e personale, ma con una forte carica ironica e divertente, che ha tenuto incollati allo schermo il pubblico che ha molto apprezzato la storia, tratta dai romanzi di Gaetano Savatteri. Le vicende raccontano la vita di Saverio, ma anche quella di una Sicilia rinnovata e legata alla tradizione. Una terra colma di contraddizioni che Lamanna ritrova anche a distanza di tempo.
Un percorso personale al centro della fiction che somiglia molto a quello che ha compiuto lo stesso Gioè. L’attore, originario di Palermo, per 30 anni ha vissuto a Roma. La carriera lo aveva portato ad andare via dalla sua terra e a esplorare nuovi mondi e culture, apparentemente distanti dalla propria.
Proprio come il suo personaggio ha dapprima scelto di allontanarsi dalla propria città e dopo anni ha deciso di tornarci a vivere. In particolare, l’attore ha deciso di tornare definitivamente a Palermo. La sua carriera nel corso degli anni lo aveva sempre riportato nei luoghi della sua infanzia, con l’interpretazioni di vari personaggi siciliani in Il capo dei capi e Squadra antimafia.
Adesso ha pensato che era giunto il momento di rientrare e ricostruire la propria vita lì dove tutto era iniziato. In un’intervista al settimanale Tv Mia ha raccontato che lo ha fatto per “ricaricare le batterie esistenziali e ritrovare i ritmi più lenti della mia terra“. Dopo decenni passati in mezzo alla frenesia della Capitale, dove tutto scorre troppo velocemente, la Sicilia ha riportato l’attore verso quella sana, quanto criticata, lentezza, a volte vista come immobilismo e scarsa capacità rinnovativa.
Rispetto al passato è cambiato lo sguardo con cui si ritorna a casa. “Noi siciliani di ritorno siamo un po’ più critici con la nostra Isola“. Sono tante le problematiche che il popolo siciliano si porta addosso e questo viene visto spesso in modo cinico e disilluso. Ma proprio come il personaggio di Lamanna, anche Gioè, da buon siciliano, trova il modo per ironizzare sui propri difetti. A volte esasperati anche a causa dell’abbandono da parte dello Stato.
La scelta di rientrare in pianta stabile a Palermo è qualcosa che Gioè ha ponderato e di cui non si pente. “Per ora sto bene e sono felice” – ammette. Proprio come il suo Saverio Lamanna che, di ritorno dai problemi asfissianti del suo lavoro da giornalista a Roma, torna a Macari e ritorna anche un po’ a vivere e sognare, attraverso la scrittura e il suo nuovo amore.