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Selvaggia Lucarelli continua a smascherare le ‘furbate’ degli influencer nostrani. L’ultima segnalazione riguarda Clizia Incorvaia, neo moglie di Paolo Ciavarro e star di Instagram, il cui account conta quasi 800mila ‘seguaci’. Cosa è successo? Ancora una volta si è notato un caso di sponsorizzazione alquanto ‘spericolata’. In queste ore l’ex concorrente del Grande Fratello Vip è sbarcata a Venezia e, tramite alcune Storie Ig, ha fatto sapere di alloggiare all’Hotel Nani Mocenigo Palace, struttura di lusso che sorge nel cuore del romantico capoluogo veneto.

Clizia, per via della sua popolarità, non ha pagato un centesimo, offrendo in cambio all’albergo contenuti che hanno posto in evidenza le qualità dell’hotel. Nulla di strano se non che quando si svolgono determinate attività, per legge, si deve far sapere agli utenti in modo chiaro che stanno guardando delle foto o dei video frutto di una partnership. La Incorvaia non si è scordata di piazzare nelle Storie la scritta #supplied. L’ha messa in alto a destra, però optando per un carattere minuscolo, non facile da vedere. Insomma, una ‘furbata’ che non è sfuggita a Selvaggia Lucarelli che ha ri-postato un frame del contenuto ed ha tuonato: “Qui il supplied è proprio per intenditori (Oh, non imparano)”.

Clizia Incorvaia Hotel

#ad, #adv, #supplied e #gifted: cosa dicono le norme e le furbate degli influencer

Si ricorda che gli influencer sono obbligati a rispettare alcune norme quando stringono accordi commerciali con le aziende. Quando sono stati pagati per mostrare determinati prodotti, luoghi o servizi devono scrivere in modo ben visibile #ad o #adv, così da rimarcare che stanno svolgendo un’attività professionale.

Quando invece, come nel caso sopra descritto con protagonista Clizia Incorvaia, le star del web usufruiscono di servizi ed esperienze gratuite in cambio di visibilità, devono assolutamente ‘griffare’ i propri contenuti con la scritta #supplied.

Infine, chi mostra oggetti o esperienze che gli sono stati regalati con fine promozionale deve, secondo le norme vigenti, tappezzare i proprio post con l’hashtag #gifted. Purtroppo, non di rado, gli influencer architettano particolari strategie per non rendere chiaramente visibili gli hashtag.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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