Addio ad Antonio Pennarella
Lutto per il mondo del cinema, della tv e del teatro: è morto a soli 58 anni Antonio Pennarella, attore famoso per il ruolo del boss Nunzio Vintariello (nonno del giovane Nunzio Cammarota) nella soap opera storica di Rai 3 “Un posto al sole“. Antonio era malato da tempo e proprio per questo motivo gli sceneggiatori della serie made in Napoli avevano sospeso le sue apparizioni sul piccolo schermo. I funerali si terranno sabato 25 agosto 2018 alle ore 11.00 a Napoli presso la Chiesa di Via Porta San Gennaro.
Antonio Pennarella: biografia
Antonio Pennarella ha iniziato la carriera da attore da giovanissimo: prima a teatro e poi – negli anni Novanta – al cinema. Basti pensare che fu interprete di ben quattro film proiettati alla cinquantaquattresima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia (nel 1997). Tra le pellicole a cui ha preso parte ricordiamo “Sodoma – L’altra faccia di Gomorra” di Vincenzo Pirozzi, “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, “Noi e la Giulia” di Edoardo Leo. Pennarella è diventato un voto noto della tv ancora prima di Un posto al sole (in cui è arrivato solo nel 2011): fin dagli anni Novanta è apparso in fiction come “Il maresciallo Rocca”, “La squadra”, “Provaci ancora prof!”, “Capri – La terza stagione”, “Il tredicesimo apostolo – La rivelazione”, “Squadra Antimafia”, “Sotto copertura”.
Antonio Pennarella: il personaggio di Nunzio Vintariello
Don Nunzio Vintariello è un boss camorrista e nonno di Nunzio Cammarota. Esce di carcere dopo 14 anni trascorsi lì per omicidio ed è desideroso di conoscere il nipote, adottato da Franco. Nonostante il rifiuto di quest’ultimo i due si frequentano per un periodo finché Don Nunzio non deve tornare in prigione e si dà alla latitanza. Si susseguono così una serie di vicende durate per cinque anni in cui Nunzio entra spesso in contatto con il nipote, con Franco e con tutta la sua famiglia, in particolare la suocera Giulia. Nell’ultima apparizione del personaggio, Vintariello si trova in ospedale per un tumore in fase terminale e viene gravemente ferito in un attentato ordinato da Umberto De Carolis ed eseguito dagli uomini del giovane boss Maiorano. La magistratura inscena la sua morte per permettergli di diventare un collaboratore di giustizia.