Le dichiarazioni di Ambra Angiolini sul palco del Concerto del Primo Maggio 2023 sono in queste ore sotto l’attacco incrociato di Selvaggia Lucarelli e di un’ampia fetta del mondo femminista italiano. La giornalista ha pubblicato nelle scorse ore sul Fatto Quotidiano un articolo al vetriolo nel quale si è voluta scagliare contro la conduttrice romana, rea di avere di fatto minimizzato una battaglia importante com’è quella del linguaggio.
Al Concertone, Ambra Angiolini ha ad un certo punto deciso di prendere una posizione (molto rischiosa, visto il periodo storico) contraria rispetto all’utilizzo di determinati termini declinati al femminile. Questo è per esempio il caso di professioni come l’avvocato, l’ingegnere, l’architetto, generalmente utilizzati al maschile. C’è però una frangia dell’attivismo italiano, all’interno del quale si è in qualche modo inserita anche la Lucarelli, che non la pensa così. Personaggi come Carlotta Vagnoli o Michela Murgia si sono a proposito attivate su Instagram immediatamente, con un j’accuse nei confronti di Ambra al quale si è accodata anche la giurata di Ballando con le stelle.
Dopo una serie di Stories velenose sul suo profilo Instagram (con tanto di post sul feed, a futura memoria) Selvaggia Lucarelli ha approfondito la questione con un editoriale sul Fatto Quotidiano, pubblicato quest’oggi. “Era difficile condurre un Primo Maggio e riuscire a fare solo cose profondamente di destra, ma Ambra Angiolini – incredibile a dirsi- ce l’ha fatta” ha esordito la giornalista, ironizzando sul fatto che se ci fosse stata Daniela Santanché a fianco a Biggio forse il Concertone sarebbe paradossalmente stato spostato un po’ più a sinistra.
Il primo punto che Selvaggia Lucarelli ha messo in luce è stata l’incoerenza di Ambra. Nel corso dell’evento, infatti, la presentatrice ha parlato di alternanza scuola-lavoro, sottolineando come sia ingiusto rubare il futuro ad uno studente di 18 anni (citando il caso del compianto Lorenzo Parelli, morto in un tragico incidente in stage) che dovrebbe solo studiare. Peccato solo che Ambra avesse iniziato a lavorare giovanissima a Non è la Rai, quando aveva solo 14 anni (“Sarebbe stato più interessante ascoltare la sua esperienza più che la sua predica” ha commentato la Lucarelli).
Selvaggia Lucarelli ha poi preso di mira Ambra anche per quello che è accaduto dopo l’intervento del fisico Carlo Rovelli, che al Primo Maggio ha pronunciato un’invettiva contro Guido Crosetto. A proposito, la giornalista scrive:
“Evidentemente, mentre Rovelli parlava, Ambra riceveva sul cellulare qualche messaggio di protesta da chi conta qualcosa più della Cgil e quindi, rientrata in scena, precisava stizzita: ‘Qua non c’è censura, quando invitiamo i nostri ospiti lasciamo loro la libertà di esprimere la loro opinione. Ma ci dovrebbe essere un contraddittorio…'”
Il vero tema caldo che è costato un grosso polverone online ad Ambra è però proprio quello del linguaggio. Il suo discorso, invero, era chiaro: smettiamola di focalizzarci sulle paroline e pensiamo alla parità di genere sul lavoro, quella vera. Eppure, nonostante il suo discorso fosse piuttosto semplice, tutto questo non è bastato. L’affondo di Selvaggia Lucarelli è stato particolarmente duro, qui di seguito le sue parole:
“Secondo Ambra Angiolini, le parole non sono importanti, basta il giusto stipendio. O ignorare la questione identità di genere e continuare a usare le desinenze maschili pure riferendoci a chi si sente donna e viceversa (e però Ambra non perde occasione per indossare il maglioncino o la spilletta arcobaleno). Nessuno le ha mai spiegato che l’inclusività passa prima di tutto attraverso il linguaggio, e che la prima forma di discriminazione e di rivendicazione del predominio maschile è proprio questa resistenza a consegnarci la nostra identità. Eppure fu proprio lei, anni fa, a raccontare quanto una parola di Aldo Grasso la ferì a morte, a spiegare alla sua generazione quanto le parole scrivano la realtà. Definiscano. Facciano vivere o sparire. Insomma, davvero un brutto primo maggio quello di Ambra Angiolini, ma di sicuro Il presidente Meloni sarà contento. O contenta. Decida Ambra.”