Il Festival di Sanremo 2023 ha chiuso i battenti ed è stato un trionfo. Quest’anno Mediaset ha tentato di organizzare una controprogrammazione efficace alla kermesse, schierando tutti i programmi di punta: non è valso a niente, il concorso canoro ha pigliatutto quasi tutto il pubblico, risentendo pochissimo della concorrenza. Il ‘demiurgo’ del Festival, Amadeus, nel corso della conferenza stampa di chiusura dell’evento è stato travolto da due sensazioni: da un alto una soddisfazione intensa per aver ottenuto nuovamente risultati monster e, soprattutto per essersi divertito; dall’altro lato ha manifestato forte amarezza per via degli attacchi politici ricevuti, parlando addirittura di un suo possibile addio, nonostante per contratto dovrà mettere in piedi anche la kermesse del 2024.
“Sono l’uomo più felice del mondo. Mi sento come un bambino in un parco divertimenti senza che la gioia finisca mai, sembra un sogno che però è realtà”, ha esordito, evidentemente contento per come se andate le cose (in effetti la sua conduzione e il Festival, polemiche a parte, sono stati gestiti senza sbavature). La nota dolente sono stati gli attacchi arrivati dalle forze politiche del centrodestra. “Se dovessero mandarmi via, che devo fare? Me ne vado… ha ragionato -. Se il mio mandato dovesse finire qui faccio le valigie, ma conserverò per tutta la mia vita il ricordo di quattro anni bellissimi”. Quindi ha aggiunto:
“Nella vita, al di là dei Festival, dipende tutto da un risultato: se si ottengono questi numeri hai una forza, se avessi fatto il 15-20% in meno sarei un allenatore esonerabile. Qualsiasi allenatore è forte finché la squadra vince, se la squadra perde anche i più grandi rischiano di essere cacciati. Ecco perché devo portare sul palco quello che sento mio: se si sbaglia bisogna sbagliare con le proprie idee e non con le idee o le imposizioni di qualcun altro”.
Il direttore dell’intrattenimento del Prime Time Rai, Stefano Coletta, in conferenza stampa ha sottolineato che ogni scelta operata nel corso dell’organizzazione della kermesse non è in alcun modo dipesa da retropensieri politici. Si è guardato allo spettacolo. Eppure da alcuni membri del governo ci sono stati attacchi pesanti. “Non c’è Sanremo se non c’è polemica ma ribadisco per l’ultima volta che il prodotto televisivo è un lavoro che vuole parlare a chi guarda la tv, senza alcun indottrinamento ma portando il miglior prodotto televisivo possibile”, ha rimarcato Coletta.
Amadeus fa la voce grossa in conferenza stampa e difende Stefano Coletta
Anche Amadeus si è pronunciato sulla questione. Ed ha difeso a muso duro il direttore Coletta, che è pure stato raggiunto da critiche personali e non sul suo lavoro professionale. “Le esternazioni politiche fanno parte della natura di una kermesse così importante, ma trovo incivile che si attacchi un dirigente della tv pubblica sul piano personale – ha tuonato il conduttore del Festival -. Io sono una persona perbene e spero che queste cose siano dimenticate presto”.
Insomma, una conferenza stampa non del tutto distesa, con Amadeus che ha dimostrato una volta di più di essere una persona garbata, umile e disponibile al dialogo. Ma non per questo incline a subire attacchi fuori luogo e non pertinenti al suo operato professionale. Nel frattempo i piani alti della politica continuano a mormorare. Si parla addirittura di un cambio dei vertici di Viale Mazzini. A rischio ci sarebbe l’amministratore delegato Fuortes e altre figure dirigenziali della tv di stato.