Fabrizio Corona, a Natale riabbraccia il figlio Carlos (foto). Le parole di Nina Moric
Fabrizio Corona, il regalo più bello per il Natale appena trascorso è stato poter riabbracciare suo figlio Carlos (17 anni). Il momento emozionante è stato immortalato in un paio di foto e divulgato via social. Gli scatti sono apparsi sul profilo Instagram dell’ex re dei paparazzi (account gestito dal suo staff attualmente). Sotto al post non sono mancate nemmeno le parole di Nina Moric, ex moglie di Fabrizio e madre di Carlos, la quale, negli ultimi mesi, ha ricucito il rapporto con l’ex marito, cercando di recuperare un clima sereno per il bene dell’adolescente. Lo scorso anno si era addirittura mormorato di un possibile ritorno di fiamma tra i due ex coniugi. In realtà sia Nina sia l’imprenditore hanno più volte dichiarato di aver messo in archivio gli attriti del passato, ma non che abbiano intenzione di riprendere una relazione sentimentale. Ricordiamo inoltre che, oggi, Corona ha lasciato il carcere (dopo esservi tornato il marzo scorso) e si trova in un istituto di cura.
Nina Moric: “E non servono le parole”
“Regalo mio più grande”, si legge sul profilo Instagram di Fabrizio, a commento di due foto in cui c’è un emozionante abbraccio con il figlio Carlos. “E non servono le parole”, la chiosa di Nina Moric, con tanto di cuoricini al seguito. Il quadretto assume ancor più spessore alla luce della situazione giudiziaria dell’ex re dei paparazzi. Si rammenta che a inizio dicembre Corona ha lasciato il carcere dopo che le relazioni psichiatriche dell’équipe di San Vittore hanno segnalato il patologico progredire di disturbi della personalità borderline, associati a tendenze narcisistiche e a episodi depressivi.
Corona proseguirà a scontare la pena in un istituto di cura
Secondo i medici, Corona non avrebbe più retto il carcere e avrebbe iniziato ad essere resistente alle terapie farmacologiche. Da qui la decisione del giudice di Sorveglianza di Milano di trasferirlo in un istituto di cura. Si tratta di un “differimento della pena da eseguire in detenzione domiciliare umanitaria” in un istituto dal quale Fabrizio non potrà allontanarsi in quanto è il luogo nel quale proseguirà a scontare la sua pena durante le cure, ha precisato il giudice.