Fabrizio Corona e il mistero dei post social: chi c’è dietro al suo profilo e chi pubblica
Sul profilo social Instagram di Fabrizio Corona, negli ultimi giorni, si è intensificata l’attività. Non mancano nemmeno foto che sembrano ritrarlo. Diciamo “sembrano” in quanto l’ex re dei paparazzi non si fa mai inquadrare in viso, a meno che si tratti di scatti di vecchia data. Molti fan hanno commentato quanto sta accadendo. E in molti si chiedono chi si occupa delle pubblicazioni in quanto, come è noto, l’ex marito di Nina Moric non può utilizzare i social. Ricordiamo infatti che Corona sta attraversando un periodo delicato, essendo da poco uscito dal carcere per scontare la pena (già trascorsi 5 anni e 5 mesi, su 9 anni e 8 mesi totali) in un istituto di cura vicino a Monza. A stabilirlo il giudice di Sorveglianza di Milano con una decisione “umanitaria”. Ma torniamo al profilo social di Fabrizio…
Perché Corona non può pubblicare sui social
Secondo la legge, Corona, in questo momento, non può svolgere alcuna attività sui social. Chi c’è dietro al suo profilo? Pare che ci sia Atena Agency e il brand Adalet Unconventional Groove, come testimoniano le @ sempre presenti a firma dei post che sono stati veicolati negli ultimi giorni. Certo la questione ha provocato un po’ di sfasamento. Infatti, diversi followers, che non hanno troppa dimestichezza con il social, hanno creduto – come si evince facilmente leggendo alcuni commenti – che sia Fabrizio in persona a gestire il tutto. Nulla di tutto questo, anche se è chiaro che il protagonista della pagina siano lui e la sua famiglia.
Corona, dal carcere all’istituto di cura: perché l’ex re dei paparazzi è stato trasferito
Corona, dopo essere uscito dal carcere, è stato accompagnato in un istituto di cura dove proseguirà a scontare la pena. Le relazioni psichiatriche dell’equipe di San Vittore hanno segnalato “il patologico progredire di disturbi della personalità borderline, associati a tendenze narcisistiche e a episodi depressivi”. La decisione di trasferire Corona in un istituto sarebbe stata resa necessaria perché resistente alle terapie farmacologiche.