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Tra tre giorni compirà 50 anni tondi tondi. Trattasi di Costantino Vitagliano, il Tronista, colui che ha inventato un lavoro, colui che è stato una sorta di influencer ante litteram in grado di generare milioni di euro con la propria immagine. Bastava la sua presenza e nelle discoteche era il delirio. Guadagni stellari, una vita vissuta a tutto gas per anni. Poi il mondo è cambiato, la tv si è rivoluzionata, i social hanno fatto il resto. Ancora oggi sanno tutti chi è Costantino (basta dire il nome, senza il cognome), anche se buona parte della fama di un tempo è svanita.

Costantino Vitagliano: “Che lavoro faccio oggi e quanto guadagno”

“Adesso le ospitate in discoteca non si fanno più: ci sono gli eventi nei negozi, nei centri commerciali”, ha spiegato l’ex modello in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, in cui ha raccontato nel dettaglio i suoi anni ruggenti e cosa fa oggi. A proposito che lavoro fa? “Quello di prima, uso la mia immagine”. Ai giorni nostri, però, gli incassi di un tempo sono inimmaginabili. Vitagliano è stato ricoperto d’oro nel momento clou della sua notorietà:

“Quanto guadagnavo? Tanto. Basti dire che per sfizio mi sono comprato di botto una Bentley da 250 mila euro, che avevo sei-sette case. Non riuscirei a quantificare. A un certo punto le richieste erano troppe, l’agenzia per limitare le serate ha alzato il cachet al massimo andando oltre i diecimila euro per un’ora. E invece di diminuire le domande aumentavano. Ho guadagnato io e fatto guadagnare gli altri”.

E adesso? Quanto costa avere Costantino a un evento? “Molto meno di allora, ovviamente. Duemila euro più le spese per 90 minuti. Però posso scegliere”. Prima “volevo fare tutto. In pratica non dormivo”. Ora invece, con qualche anno in più sul groppone, ha inevitabilmente rallentato, anche perché le richieste sono molte di meno. Inoltre è lui che decide cosa accettare e cosa no. Ma di preciso cosa fa quando va ospite da qualche parte?

“Spesso chiedono di raccontare quegli anni e lo faccio volentieri. Mi chiamano anche nei negozi: valuto. L’altro giorno mi contattano per presenziare a un aperitivo a 700 chilometri da Milano, proponendo 500 euro. Replico: scusate, no. Risposta: altri lo fanno! Allora chiedetelo agli altri… Si vede di tutto. Se non mi pagano non vado”.

“Mai stato usato e mai leccato i piedi a Lele Mora”

L’ex stella di Uomini e Donne ha quindi ricordato le sue origini umili. Nato e cresciuto nella periferia di Milano, aveva fame e un desiderio: “Essere il più bello. Non il calciatore, non altro: erano gli anni 90 e volevo essere solo e soltanto il più bello di tutti. Per un periodo ce l’ho fatta. Guardavo la tv, vedevo vestiti di lusso, macchine, vacanze: sono nato in periferia da una famiglia semplice e avevo fame di tutto. Volevo fare un sacco di soldi”. E ancora:

“Ho dato a me e ai miei ciò che non avevo avuto. Oggi passo più tempo possibile con mia figlia Ayla (8 anni), la vera gioia. Sono contento di darle ciò che a me è mancato: mamma e papà lavoravano sempre per mantenerci. Lui, Orazio, guardia giurata; lei, Rosa, faceva le pulizie. Sono arrivato dove sono permettendo alla mia famiglia di condurre una vita un po’ diversa da quella da cui ero partito. Poi le case popolari mamma non le voleva lasciare perché ci era legatissima…”.

Alcuni personaggi che hanno avuto successo, con il senno di poi sostengono di essersi sentiti usati da manager e persone che manovrano il mondo dello spettacolo e degli eventi. Vitagliano no, non si è mai sentito usato. E ci tiene anche a dire che molte dicerie sul suo conto e quello di Lele Mora, agente che per anni lo ha assistito, sono false:

“Ero richiesto, mi sono gasato per anni. La gente mi cercava, arrivavo e via il delirio. Non mi sono mai sentito usato in senso negativo. Nell’immaginario collettivo sono io quello ai piedi di Lele Mora nelle foto ammiccanti: fake. Io e Lele Mora abbiamo lavorato insieme ma Costantino di piedi non ne ha mai baciati né massaggiati, mai. Né in senso letterale né metaforico. L’ho sentito poco tempo fa, quando si è saputo del mio problema di salute”.

Con Mora ha vissuto i suoi anni d’oro. Poi il castello è crollato sotto il peso delle inchieste che hanno condotto in carcere Lele. Come ne è uscito Costantino? “L’agenzia che mi seguiva, guidata da Lele Mora, è crollata. Io ho sistemato i miei conti con il fisco. Dieci anni fa mi chiedevo come mi sarei ripreso. Da re delle ospitate ero diventato “ospite non gradito”. Ho venduto proprietà, usato i guadagni. Non avete mai visto lacrime: gli investimenti mi hanno permesso di restare in piedi”.

“Fatturavo un milione l’anno solo con le chat telefoniche”

Tornando al periodo in cui era richiestissimo, ad un certo punto si è rotto qualcosa dentro di lui:

“Nel periodo del successo. Per sei, sette anni ho vissuto a mille. Lavoravo sempre, non staccavo mai. Pensavo solo a girare, piacere, farmi pagare. Intorno al 2007 ho iniziato a cedere. Mi dava fastidio pure sentire il mio nome, guardarmi allo specchio. Un giorno sono svenuto tra gli spasmi. È iniziato il tour negli ospedali, gli esami erano a posto. In verità erano attacchi di panico, un malessere che ancora non si comprendeva: sei strano, reagisci che non hai niente! Ho staccato la spina”.

Vitagliano ha ricordato che è andato negli Usa e che un grosso network televisivo americano gli ha proposto un programma. Lui avrebbe dovevo andare sulle spiagge a fare l’inviato tra i ragazzi. Rifiutò la proposta e se ne pentì: “Ero stupido. Non uscivo dalla logica del guadagno. Sarebbe stato un balzo internazionale però in Italia incassavo di più. Mi avrebbero dato in un mese quello che da noi prendevo in qualche giorno. Solo con le chat telefoniche in un anno ho fatturato un milione di euro“.

A proposito di chat, come funzionavano? “Le fan chiamavano un 899 e parlavano con me, mi ascoltavano. A volte raccontavo la mia giornata, cosa facevo, cose normali”

Infine il capitolo salute. Pochi mesi fa a Vitagliano è stata diagnosticata una malattia autoimmune rara. Dopo vari tentativi medici, è stata trovata una terapia che funziona. Come sta? “Dire bene sarebbe un’esagerazione: mi hanno diagnosticato una malattia autoimmune qualche mese fa e ho perso venti chili. Le cure però sembrano funzionare, sto scalando il cortisone che dava effetti collaterali. Navigo a vista”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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