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L’amore da poco sbocciato con il rapper Tony Effe, la voglia di avere un figlio che “arriverà” e l’amore a tratti tossico vissuto con Andrea Damante: Giulia De Lellis, intervistata dal quotidiano La Repubblica, poco dopo aver compiuto 29 anni, ha fatto un bilancio del suo presente e del suo passato sentimentale. Per quel che riguarda il primo grande amore, vale a dire il deejay veronese, ha avuto parole agrodolci, a onor del vero più agro che dolci. In particolare, l’influencer di Ostia ha spiegato che ad un certo punto il rapporto era diventato tossico in quanto si era sviluppata al suo interno una dipendenza affettiva. Un giorno si è svegliata e, venendo invasa da un lampo di lucidità, ha capito che, arrivata ad un certo punto, era meglio chiudere piuttosto che continuare a farsi del male.

Giulia De Lellis su Andrea Damante e la dipendenza affettiva

“Se la storia con Andrea Damante è stata tossica? La ricordo con affetto, nonostante sia stata una storia sofferente, tossica, se la vogliamo definire tossica. L’amore non va più bene quando non ci si migliora più a vicenda, quando ci si fa del male e basta”. Così Giulia De Lellis nel parlare della relazione vissuta con l’ex tronista di Uomini e Donne. Fu proprio negli studi Elios ‘governati’ da Maria De Filippi che scoccò la scintilla. Una love story seguitissima da migliaia e migliaia di fan. Poi la scoperta dei tradimenti di lui, la rottura, il ritorno di fiamma e infine l’addio definitivo.

L’influencer ha sostenuto che ad un certo punto, quando si capisce che ci sono più cose negative che positive in un legame sentimentale, “bisognerebbe avere la lucidità e l’intelligenza di capire che appunto è il momento di chiuderla. Però non sempre si ha quella lucidità lì. E quindi poi lì si entra in una dipendenza affettiva…” Ed è proprio quel che è capitato alla De Lellis che ha aggiunto che quando subentra una dinamica di dipendenza affettiva diventa più difficile mettere la parola fine a una love story, seppur andrebbe fatto.

Però, poi, a un certo punto arriva un momento in cui si è lucidi, ci si sveglia quella fatidica mattina… una mattina ti svegli e capisci di dover voltare pagina”, ha raccontato Giulia che ha poi dato un consiglio a coloro che si trovano nella situazione da lei vissuta: “Quello che posso dire alle persone che affrontano situazioni del genere, dipendenze affettive, è che purtroppo solo il tempo le può guarire. Per quanto si avranno amici incredibili, una famiglia accanto, che quella sicuramente è la cosa fondamentale per affrontare questo tempo, però poi alla fine dei conti sono i giorni, il tempo che passa, che ci aiuteranno più di tutto il resto“.

Giulia De Lellis e la voglia di diventare mamma

Spazio poi alla voglia di diventare madre. De Lellis, in diversi frangenti, ha dichiarato che da parte sua c’è la voglia di avere un figlio. La voglia di un qualcosa, però, non deve diventare un’ossessione. E lei lo sa bene. Quindi se un bebè arriverà, sarà felicissima di accoglierlo, ma ciò non significa che ne debba fare una malattia laddove non si verifichino le condizioni per iniziare la maternità:

“Se il mio orologio biologico inizia a ticchettare? Io sono un’amante dei bambini, voglio un figlio da che ho memoria, però non ho troppe ansie. Certo l’orologio biologico a un certo punto conta e anche lì non bisogna trascurarlo troppo. Detto questo non programmo nulla, un figlio quando arriverà, arriverà, insomma, sarei felice di accogliere anche un bambino, non ho fretta“.

Giulia De Lellis su Tony Effe e i testi volgari delle sue canzoni

Oggi fa coppia con Tony Effe, spesso accusato di testi volgari e misogini. Il caso più eclatante lo si è avuto a Capodanno quando il rapper è stato escluso dalla festa organizzata a Roma dal comune proprio perché l’amministrazione ha ritenuto alcune sue canzoni irrispettose e indegne.

“Ancora sto cercando di capire bene perché sia stato proprio lui ad essere messo appunto in croce per i suoi testi – ha commentato la De Lellis -. Perché poi lui canta un genere che da che mondo in mondo è sempre stato quello che ha sempre avuto questo linguaggio. Anzi, per quanto mi riguarda, i rapper italiani sono anche più delicati rispetto a tutti gli altri nel mondo. Però non si tratta della persona, non si tratta neanche del personaggio. Si tratta magari del linguaggio”.

Io – ha concluso l’influencer di Ostia – mi limito a dirti che è una persona meravigliosa, che fa un genere di musica abbastanza particolare. A me i testi non infastidiscono perché vivo con una persona che so perfettamente che valori ha e quanto sia un uomo attento. E per attento intendo tante cose, dolce, gentile, premuroso, protettivo. La sua musica può piacere o meno. Chi la vuole ascoltare la può ascoltare, a chi dà fastidio può sentire altro. Ci sono tantissimi artisti incredibili. Insomma si possono ascoltare altre cose“.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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