Tre big del web, nella fattispecie Stefano De Martino, Cecilia Rodriguez e Stefano Sala, sono finiti nel mirino dell’Antistrust che ha proceduto con un’istruttoria per pubblicità occulta nei loro confronti. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha infatti reso noto di aver aperto una pratica, oltreché verso i tre vip citati, anche nei confronti della società Bat Italia S.p.A.
In particolare l’Antitrust contesta la diffusione sul profilo Instagram di Sala, De Martino e Rodriguez – tutti e tre connessi alla ditta suddetta da un rapporto commerciale – di post che al loro interno avrebbero avuto l’invito ai follower a pubblicare contenuti con tag e hashtag collegati alla campagna pubblicitaria del prodotto Glo Hyper. Trattasi di un dispositivo per il tabacco riscaldato prodotto e commercializzato dalla società.
L’esortazione di De Martino, Rodriguez e Sala, spiega una nota dell’Antitrust, appare volta a “moltiplicare su Instagram i post che rinviano al marchio Glo Hyper, in modo da promuovere la visibilità del dispositivo, coerentemente al rapporto commerciale che lega gli influencer al titolare del marchio”.
“L’effetto pubblicitario ottenuto dai professionisti – e derivante dai tag al marchio e dagli hashtag – non è tuttavia riconoscibile nella sua natura commerciale perché non sono presenti avvertenze grafiche o testuali che consentano di identificarne la finalità promozionale”, spiegano ancora dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
L’operazione ha fatto sì che nella giornata di giovedì, 27 maggio, sono stati eseguiti controlli ed accertamenti ispettivi nella sede di Bat con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.
Stefano De Martino, Cecilia Rodriguez e Stefano Sala: perché i tre influencer sono finiti nel mirino dell’Antitrust
L’intervento dell’Antitrust si inserisce nell’ambito di un filone di indagine più ampio che, seguendo le evoluzioni delle tecniche di marketing adottate sui social media, ha il fine di puntare a colpire le comunicazioni apparentemente neutrali e disinteressate ma che in realtà sono strumentali e atte a promuovere un prodotto. E, come tali, in grado di influenzare le scelte del consumatore finale.
L’Autorità, negli ultimi anni, per quel che riguarda la sponsorizzazione di prodotti sui social network, ha più volte ricordato – nei precedenti interventi istruttori e di moral suasion relativi a diverse forme di pubblicità occulta sulle piattaforme web – che la pubblicità deve essere riconoscibile con evidenza. Inoltre ha sancito che il divieto generale di pubblicità occulta ha portata generale e deve quindi essere applicato anche alle comunicazioni diffuse dagli influencer tramite social network.